Via Lago Isoletta, stop ai tre palazzi

Gli abitanti contestano l’intervento, l’amministrazione decide di bloccarlo

PESCARA. L’amministrazione comunale blocca il suo progetto per la realizzazione di 40 alloggi in via Lago Isoletta da affittare ai cittadini di ceto medio. La decisione è stata presa dopo la seduta congiunta delle commissioni Gestione del territorio e Lavori pubblici che si è svolta martedì scorso in Comune. Alla riunione hanno preso parte alcuni rappresentanti dei tanti residenti, contrari al progetto. Gli stessi residenti, in totale 51 tra cui noti imprenditori come Enrico Saquella, che hanno presentato ricorso al Tar per bloccare l’intervento del Comune. Durante l’incontro con gli abitanti, maggioranza e opposizione si sono trovate d’accordo nel richiedere all’assessore alle politiche della casa Adelchi Sulpizio, presente alla seduta, una sospensione della delibera per l’approvazione del progetto in variante al Piano regolatore. Sospensione accordata dall’assessore.

In particolare, lo stop è stato richiesto per verificare le condizioni geologiche del terreno dove dovrebbero sorgere i tre palazzi con 40 appartamenti. Secondo quanto riferito dai residenti, in quella zona ci sarebbero diverse segnalazioni di dissesto geologico. I cittadini sostengono che la zona sia interessata da tempo da un lieve movimento franoso. La verifica tecnica, hanno sostenuto alcuni consiglieri, se dovesse confermare questo sospetto, costringerebbe il Comune a fissare dei vincoli sul territorio e a rivedere la scelta dell’intervento edilizio. Per questo, i consiglieri di opposizione hanno auspicato un momento di riflessione in attesa delle dovute verifiche tecniche.

Nel frattempo, non si ferma la battaglia dei residenti per evitare la costruzione di tre palazzi a due passi dalla pineta. I residenti, durante la loro audizione di martedì, hanno ricordato che in quell’area il Piano regolatore prevede solo scuole. Per questo, è necessaria l’approvazione in consiglio di una variante al prg per costruire i 40 alloggi, definiti di housing sociale, cioè appartamenti da affittare a cittadini con redditi medio bassi che non possono permettersi locazioni a prezzi di mercato. «È stato evidente sin da subito», hanno scritto i residenti nel loro ricorso, «che l’intervento programmato dall’amministrazione sarebbe stato in contrasto con le prescrizioni del vigente prg, sia in ordine ai mutamenti di destinazione d’uso e alle eventuali altezze dei fabbricati, sia in ordine al dimensionamento degli standard urbanistici esistenti e aggiuntivi destinati all’housing sociale. IL Comune avrebbe dovuto, quindi, provvedere ad adottare e, successivamente, approvare una variante al prg osservando le disposizioni legislative, statali e regionali, che regolano la materia».

A detta dei cittadini, il provvedimento impugnato avrebbe violato le disposizioni che regolamentano la procedura di adozione dello strumento urbanistico». (a.ben.)

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