Video su Youtube: è dolo o incidente

La polizia scova un filmato ed esclude il corto circuito: fiamme partite dall'esterno

PESCARA. Un filmato di 9 minuti e 15 secondi, scovato su Youtube dalla polizia, può dare una svolta all'indagine sul rogo allo stabilimento balneare Oriente. Il video mostra come è cominciato l'incendio che, domenica, ha distrutto il locale: zampilli di fuoco in aria, un fascio di luce improvviso come un'esplosione e una colonna di fumo nero. Con il video in mano, gli investigatori pensano sempre più a un rogo provocato da un incidente, l'ipotesi più accreditata è lo scoppio di petardi, e scartano il corto circuito.

IL VIDEO SU YOUTUBE Il video è stato girato da un cittadino che si firma Divafutura2006 due minuti prima dell'arrivo dei vigili del fuoco sul lungomare Matteotti ed è stato caricato su Youtube lunedì. A trovarlo sono stati gli agenti della squadra mobile, coordinati da Pierfrancesco Muriana. Il filmato è stato acquisito dalla squadra mobile che, per ora, non ha identificato l'autore.

NO AL CORTO CIRCUITO Per gli investigatori, il filmato è importante perché conferma che le fiamme sono divampate all'esterno dello stabilimento, dal versante della spiaggia verso la Madonnina. In base al video, l'ipotesi del corto circuito, già minata dalla chiusura del locale per le ferie, subisce un altro colpo: per gli investigatori, prende sempre più corpo l'ipotesi di un incidente sfociato in un disastro. Botti di Capodanno, forse, finiti sotto del materiale infiammabile, come la copertura delle palme. La polizia ha trovato anche resti di petardi. Dei 10 testimoni ascoltati, 3 hanno raccontato di aver sentito scoppio di bombe provenire dalla spiaggia prima del rogo.

LA FIAMMATA IMPROVVISA All'inizio del video, dopo otto secondi, si vede una fiammata improvvisa e, poi, riprende la pioggia di zampilli di fuoco che prosegue per due minuti, fino all'arrivo della prima autobotte dei vigili del fuoco. Anche questo, secondo gli investigatori, è un elemento da non sottovalutare. I vigili del fuoco sono usciti dal comando di viale Pindaro alle 19,39 e, per raggiungere Oriente, sono stati necessari dai tre ai quattro minuti. Calcolando i tempi, intorno alle 19,43, quindi, il rogo comincia ad attaccare la struttura di legno e, dalla parte più vicina alla Madonnina, si sposta verso la Nave di Cascella bruciando il tetto. Da questo momento, a causa del catrame, si sprigiona una nuvola di fumo nero che investe i vigili del fuoco e, poi, si alza su Pescara.

IL TETTO CROLLATO Due minuti dopo i vigili del fuoco, arriva la polizia e il traffico di Pescara si blocca: la riviera brucia e comincia una notte di paura. Alle 19,55 il fuoco ha già raggiunto la parte più a nord dello stabilimento: le fiamme, spinte dal vento, sono alte cinque metri e il tetto cede.

TORNA IL PROPRIETARIO Ieri, la squadra mobile, che aspetta la relazione dei vigili del fuoco e il resoconto dei rilievi della polizia scientifica, ha trasmesso un primo rapporto alla procura lasciando aperte tutte le piste, in attesa di ascoltare Alfonso Terra, il proprietario dello stabilimento che oggi rientrerà a Pescara da una vacanza alle Mauritius. Gli investigatori vogliono avere da Terra la conferma di quanto riferito da altri familiari: nessuno li ha minacciati.

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