Zeman firma per Jennifer «Chi sbaglia, deve pagare» 

Anche il boemo partecipa alla petizione contro gli sconti di pena agli assassini

PESCARA. «Chi sbaglia deve pagare, pagare tanto. Davanti a cose del genere mi sento particolarmente cattivo». Zdenek Zeman scende in campo al fianco alla famiglia di Jennifer Sterlecchini, la ventiseienne uccisa a coltellate dall'ex fidanzato lo scorso 2 dicembre.
«Le leggi ci sono e bisogna rispettarle», aggiunge l’allenatore del Pescara, «ma forse ne servirebbero altre per punire i colpevoli di simili reati. Ho letto che uno stalker ha tirato fuori 1.500 euro per la sua vittima ed è stato assolto. Per me questi sono fatti inaccettabili». Il riferimento è alla sentenza del Tribunale di Torino che ha ritenuto congrua l’offerta di uno stalker che se l’è cavata, nonostante che la vittima avesse rifiutato la somma. Si tratta di una delle prime applicazioni del nuovo istituto sulla giustizia riparativa che ha già prodotto grandi polemiche.
Oggi allo stadio Adriatico-Cornacchia c’è la partita tra Pescara e Cittadella (ore 12,30) e dalle 11 alle 17 è possibile firmare la petizione lanciata dall’associazione “Noi per la famiglia” a supporto di Fabiola Bacci e Jonathan Sterlecchini, madre e fratello di Jennifer. Zeman e il Pescara Calcio appoggiano la raccolta di firme che ha l’obiettivo di modificare la norma relativa al giudizio abbreviato, prevedendo l'esclusione dal rito di delitti particolarmente gravi e cruenti, tra cui l'omicidio. La petizione ha preso il via lo scorso giugno superando già quindicimila adesioni. E ieri con la sua firma e i suoi commenti, il tecnico boemo ha manifestato il suo apprezzamento per l’iniziativa che ha il patrocinio della “Protezione civile Val Pescara” e della Commissione pari opportunità Regione Abruzzo. Nella conferenza stampa al centro sportivo Poggio degli Ulivi di Città Sant’Angelo c’è anche Fabiola Bacci, la madre di Jennifer. «Sono contenta della risposta della gente che finora ci ha dato un supporto importante», afferma la Bacci, «se si fa di più è ancora meglio, perciò andremo avanti con la petizione e attraverso altre iniziative».
Carola Profeta, presidente dell’associazione “Noi per la Famiglia” aggiunge: «Questa battaglia si rende necessaria per dare giustizia alle vittime», spiega, «non c’è alcuna voglia di vendetta, tuttavia, per i delitti così efferati non possono essere concessi sconti di pena. Uno studio dice che in Italia chi commette un omicidio in media resta in carcere per dodici anni. Un dato inaccettabile di fronte all’”ergastolo” del dolore di tante famiglie. Accanto alla battaglia culturale da portare avanti nelle scuole, bisogna ristabilire la certezza della pena». Infine, Antonio Romano della Protezione civile Val Pescara. «Appoggiamo l’iniziativa che ha un altissimo valore sociale. La famiglia di Jennifer potrà contare anche sull’appoggio della Protezione civile». Il plico con le firme necessarie per l'iniziativa popolare, una volta completato, sarà consegnato al presidente della Camera dei Deputati Boldrini e del presidente del Senato Grasso, affinché vengano accelerati i tempi per la discussione delle proposte di legge esistenti in tal senso e avviate fin dal 2013 in Parlamento.
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