L'attaccante del Pescara Mirko Antonucci, 19 anni, preso in prestito dalla Roma

CALCIO SERIE B

Antonucci dà la carica: Pescara, quest'anno ci divertiremo

Il talento 19enne preso in prestito dalla Roma: "Ringrazio Di Francesco, ora devo dimostrare il mio valore"

PESCARA. Eusebio Di Francesco gli ha aperto la strada verso il grande calcio. Mirko Antonucci, attaccante del Pescara in prestito dalla Roma, grazie all’allenatore pescarese ha debuttato in serie A e in Champions League nelle semifinale di ritorno contro il Liverpool. Per il talento romano il 2018 è stato finora pieno di soddisfazioni. Dopo la fine del campionato, ha preso il diploma di geometra. Il prossimo passo è la patente di guida. A Roma ci pensavano la madre, Lucia, o il nonno, Settimio, ad accompagnarlo agli allenamenti, ora si fa dare un passaggio dai suoi nuovi compagni di squadra.
Mirko cresce con il mito di Francesco Totti, ma adora anche Neymar. Considerato uno dei giovani classe 1999 più promettenti d’Italia, ha in comune con il fuoriclasse brasiliano la propensione al dribbling. Doti tecniche innate e fantasia al servizio di Bepi Pillon che dovrà svezzare il baby che tira i primi calci nella Polisportiva De Rossi, poi passa all’Atletico 2000, club capitolino di proprietà del presidente del Perugia Massimiliano Santopadre. Nel 2012, quando ha 13 anni, Antonucci sta per andare all’Inter che offre 30.000 euro all’Atletico 2000 per il cartellino. Ma nelle trattativa irrompe la Roma che riesce ad ingaggiarlo pagandolo circa la metà di quanto offerto dai nerazzurri. Santopadre, tifoso romanista e amico del dirigente delle giovanili giallorosse Bruno Conti, decide di assecondare la volontà del ragazzino che in camera ha il poster di Totti.
Nelle giovanili vince tre scudetti di fila, prima di affacciarsi in prima squadra. Qualche mese fa José Mourinho fa il suo nome ai dirigenti del Manchester United che provano ad acquistarlo, ma la Roma riesce a blindarlo facendogli firmare un contratto fino al 2022. Appassionato di tatuaggi, Antonucci è molto attento al look. Un suo amico ha anche lanciato una linea di abbigliamento ispirata al talento romano con l’hastag 48, il numero scelto da Mirko nella Roma.
La grande chance. Dopo i successi nelle giovanili giallorosse e gli esordi in prima squadra, Antonucci vuole affermarsi con il Pescara per entrare a pieno titolo nel calcio che conta. «È una grande opportunità», afferma l’attaccante biancazzurro. «Sono felicissimo di essere qui e darò il massimo per il Pescara». Più della metà delle squadre di B lo hanno richiesto alla Roma. Alla fine c’è stato un testa a testa tra il Delfino e l’Ascoli. E Mirko ha scelto i biancazzurri. «In realtà non è stata una trattativa complicata. Era giusto decidere la destinazione migliore con calma insieme alla società e al mio agente (Paolo Paloni, ndr). Dopo qualche giorno di riflessione, abbiamo optato per il Pescara».
Dalla Capitale in Abruzzo dopo i debutti in A e in Champions con i consigli di Eusebio Di Francesco. «Mi ha permesso di vivere emozioni indescrivibili, però fanno parte del passato. Sono solo agli inizi della mia carriera e devo dimostrare ancora tanto. Ringrazio Di Francesco che prima che partissi per Pescara mi ha detto: “Vai, di sicuro ti troverai bene”. Lo ringrazio perché mi ha permesso di allenarmi in prima squadra e io ho ho avuto la fortuna e la bravura di farmi trovare pronto. Ho 19 anni e devo fare un percorso di crescita. Pescara è la piazza ideale per diventare un calciatore importante».
In riva all’Adriatico sono transitati anche Gianluca Caprari e Matteo Politano, entrambi cresciuti nella Roma, che ora militano in A con Sampdoria e Inter. «Loro si sono impegnati tanto riuscendo a coronare il sogno di giocare in A. Io sono agli inizi».
Poi il 19enne glissa sulla sua passione per la moda. «Non sono cose che riguardano il calcio, meglio non parlarne».
A Pescara si è già ambientato. «Ho trovato un bel gruppo e sono molto contento di essere qui. È davvero piacevole lavorare con i miei compagni». Nessun problema sulla posizione da ricoprire in campo. Antonucci è un esterno offensivo in grado di agire su entrambe le fasce. «Decide Pillon, ci mancherebbe. Preferisco giocare a sinistra, però mi trovo bene anche a destra. Di Francesco mi ha impiegato anche da prima punta. Le mie caratteristiche? Sono abbastanza veloce e mi piace puntare l’avversario per tentare il dribbling».
Tra i compagni ce n’è uno che lo ha impressionato. «Brugman. E non devo presentarlo io. Il nostro capitano è un giocatore fortissimo». Sull’obiettivo non si sbilancia. «Non mi fa di fare proclami, ma ho delle sensazioni positive. Sono convinto che quest’anno ci divertiremo».
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