Bunino, gol e sogni di gloria  «Io, Immobile e la serie A» 

L’attaccante: «Vorrei diventare come Ciro, la prima rete dedicata a mia madre»

PESCARA. Giovane, appena 21enne, ma con diverse esperienze alle spalle. È arrivato a Pescara per provare a ricalcare le orme di Ciro Immobile. Cristian Bunino, attaccante del Pescara arrivato a gennaio, ha trovato il modello al quale ispirarsi, non solo per la somiglianza nei tratti somatici. Piemontese di Vigone, per Bunino il bianconero è stato un colore che ha fatto da sfondo alla sua seppur giovane carriera: cresciuto nella Pro Vercelli, la Juventus lo ha preso per portarlo a Torino e farlo maturare. Nella sua carriera, oltre a Livorno, Vercelli e Alessandria, c’è stato anche il Siena, come era accaduto a Immobile prima di arrivare in biancazzurro. Cristian sta prendendo la rincorsa per arrivare in serie A e vorrebbe spiccare il volo proprio da Pescara, come ha raccontato al Centro.
Bunino, a Pescara per ricalcare le orme di Immobile?
«In molti dicono che assomigli a Ciro Immobile. Il primo a farmelo notare è stato Massimo Piscedda, nella B Italia. Il mister l’aveva allenato e mi ha detto che assomigliavo tanto a lui. Il mio modo di giocare è simile e mi piacerebbe diventare come Ciro, che, come me, è cresciuto nella Juve».
A chi si ispira?
«Ai giocatori che attaccano la profondità, come Immobile, ad esempio, anche se mi piace molto Cavani».
Lei ha 21 anni, ma ha già diverse esperienze alle spalle.
«Ho fatto tante esperienze tra Vercelli, Livorno e Siena. Quest’anno avevo iniziato il campionato ad Alessandria, per motivi familiari. Poi, però, a gennaio, quando mi hanno detto dell’interesse del Pescara ho accettato subito».
Felice, quindi, per la scelta?
«Questa è una piazza importante e per un giovane come è un gran bel trampolino. Poi Pescara mi porta fortuna: all’Adriatico ho fatto l’esordio da titolare in serie B. Avevo 18 anni. Sono molto felice di essere qui e di far parte di questo progetto»
Come ha preso l’addio di Zeman?
«Mi è dispiaciuto molto, ma adesso è arrivato Epifani e sono certo che faremo bene anche con lui».
Cosa le ha lasciato il boemo?
«Ha un modo di intendere il calcio tutto suo. A me piace molto la sua idea, perché è uno che ama attaccare gli spazi nel gioco offensivo».
L’impatto con Epifani?
«Moto buono. Mi sembra un tecnico molto preparato e si è posto in maniera splendida con lo spogliatoio»
Ora bisogna cambiare rotta.
«Mi aspetto che arrivino i risultati. In questo momento è la cosa più importante e, poi, speriamo di centrare i nostri obiettivi e di arrivare in alto».
Quali obiettivi?
«Viviamo alla giornata, pensiamo al Parma e poi vedremo. Questa è una squadra che ha molta qualità e le 14 partite che mancano alla fine del campionato sono tante. Si può ancora sperare…»
Chi sono stati i suoi maestri?
«Tomasoni nelle giovanili della Juventus mi ha dato tanto, ma anche Panucci, che ho avuto a Livorno. Mi è piaciuto molto il suo modo di lavorare».
Ha votato alle ultime elezioni?
«No, perché ero qui a Pescara»
È preoccupato per lo scenario politico italiano?
«Speriamo che si riesca a trovare una soluzione per risollevare l’Italia».
I suoi obiettivi quali sono?
«Il mio sogno è di giocare in serie A, magari con la maglia del Pescara».
Il primo gol in biancazzurro a chi verrà dedicato?
«A mia madre, che purtroppo non c’è più. È stata una persona molto importante».
Ha tatuaggi?
“Sì, due. Il nome di mia madre e un quadrifoglio. Sono due portafortuna».
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