Calcio truccato, ai domiciliari Delli Carri. Nuova indagine a Catania: altri sei arresti / Le intercettazioni

L'ex direttore sportivo del Pescara della promozione arrestato a Francavilla. Insieme a lui il presidente del Catania Pulvirenti, ultima squadra in cui ha lavorato, e altre cinque persone tra cui Fernando Arbotti, procuratore sportivo molto noto in Abruzzo. L'accusa: "Partite comprate per non retrocedere"

PESCARA. Un altro scandalo di calcioscommesse scuote il mondo dello sport italiano. La Digos della Questura di Catania ha arrestato sette persone tra cui il presidente del Calcio Catania, Antonio Pulvirenti, l’amministratore delegato Pablo Cosentino e l’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri. Quest'ultimo è ai domiciliari nella sua abitazione di Francavilla al Mare. Delli Carri è stato protagonista con il Pescara di Zeman nella promozione di tre anni fa in Serie A. Dopo l'esperienza con il Pescara aveva lavorato con il Genova e recentemente con il Catania. Le altre quattro persone arrestate sono agenti di scommesse sportive, Giovanni Impellizzeri e Fabrizio Milozzi, e dirigenti sportivi: Fernando Arbotti, procuratore sportivo molisano molto noto in Abruzzo, e Piero Di Luzio, dirigente del Pescara di Zeman. Intanto il capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, ha aperto un procedimento e chiesto alla procura etnea gli atti dell'inchiesta.

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L'accusa: partite truccate per non retrocedere. Sono ritenuti responsabili di frode in competizione sportive e di truffe. Secondo l’accusa, alcune partite del Catania sarebbero state truccate dietro il pagamento di somme di denaro. Gli arrestati sono stati posti ai domiciliari. L’operazione di polizia è stata denominata "I treni del goal". Le indagini sono condotte dalla Digos etnea, su ordine della locale Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, con l’ausilio di personale delle Digos delle Questure di Roma, Chieti e Campobasso e del Compartimento della Polizia Postale di Catania.

Cinque partite nel mirino. "Almeno cinque partite, forse sei sono state truccate con somme di denaro versate a giocatori". Così il procuratore di Catania Giovanni Salvi durante la conferenza stampa nella quale è stata illustrata l'operazione, denominata "I treni del gol". Le partite dell'ultimo campionato sono Varese-Catania (0-3) del 2 aprile scorso, Catania-Trapani (4-1) dell'11 aprile, Latina-Catania (1-2) del 19 aprile, Catania-Ternana (2-0) del 24 aprile e Catania-Livorno (1-1) del 2 maggio. Forti sospetti anche, hanno specificato gli inquirenti durante la conferenza stampa, su Catania-Avellino (1-0) del 29 marzo: sono tutte partite giocate tra la fine di marzo e l'inizio di maggio scorsi, risultati positivi in sequenza che hanno consentito al Catania di tirarsi fuori dalla zona calda della classifica di serie B. Le indagini sono state avviate all'indomani della partita Catania-Virtus Entella con i rossoazzurri che, con la sconfitta, erano precipitati in fondo alla classifica in piena zona retrocessione.

Calciatori corrotti con i soldi delle scommesse. All’indomani dell’ennesima sconfitta del Catania, contro l’Entella, Pulvirenti aveva denunciato di avere ricevuto una lettera minatoria con due proiettili. Per questo la Digos aveva messo sotto controllo il suo celulare. Ma da parte offesa, il patron del Catania si è trasformato presto in indagato: al telefono, infatti, in un linguaggio cifrato ma non troppo, Pulvirenti secondo l’accusa ha rivelato il meccanismo col quale il direttore sportivo, su sua indicazione, interessava  il procuratore di calciatore Fernando Arbotti per corrompere i giocatori delle squadre avversarie. Secondo l’ordinanza del gip Fabio Di Giacomo, che ha vagliato numerose intercettazioni telefoniche, il club etneo, tramite Giovanni Impellizzeri, che avrebbe agito come finanziatore, avrebbe pagato da dieci a ventimila euro a ciascun giocatore "corrotto" per ogni singola partita truccata. Le somme versate da Impellizzeri sarebbero poi rientrate con le scommesse sulle gare il cui risultato era concordato e sulle quali si puntava quindi a colpo sicuro. Il tramite con i giocatori sarebbe stato il procuratore calcistico Fernando Arbotti.

Tra gli indagati anche Lo Monaco e i calciatori. Nell'inchiesta,oltre ai sette arresti, ci sono anche diverse persone indagate. Come ha spiegato il procuratore di Catania Giovanni Salvi le persone coinvolte sono il proprietario del Messina Pietro Lo Monaco, l'ad dello stesso Messina Alessandro Failla e il ds Fabrizio Ferrigno, e i giocatori Alessandro Bernardini (Livorno) Riccardo Fiamozzi (Varese), Antonio Daì (Trapani) e Matteo Bruscagin (Latina). Non sono indagati giocatori del Catania. I giocatori avrebbero ricevuto, in media, 10 mila euro ciascuno.

Chi è Daniele Delli Carri. Il coinvolgimento di Daniele Delli Carri ha destato stupore nella tifoseria biancazzurra. Il nome del dirigente sportivo, 44 anni, nativo di Foggia, e residente a Francavilla al Mare, é legato indissolubilmente all'Abruzzo e al Pescara dove Delli Carri é stato prima calciatore e poi dirigente, prima del divorzio dalla società adriatica. Daniele Delli Carri arrivó dalla Fiorentina al Pescara nella stagione 2005-2006, quando la squadra abruzzese era in serie B, guidata da Maurizio Sarri, e rimase anche nella stagione successiva, quando la squadra prima di Ballardini, poi di Ammazzalorso e infine del duo De Rosa-Vivarini, retrocesse in serie C. L'ultima stagione da giocatore fu quella nel 2008, in serie C a Lanciano. Poi l'inizio della carriera da dirigente, partendo sempre dall'Abruzzo l'anno dopo nella Renato Curi Angolana, formazione di Cittá Sant'Angelo, allora militante in serie D. Nel 2010 Delli Carri approda al Pescara che in quella stagione militava in serie B, con in panchina Eusebio Di Francesco. Delli Carri poi resterà altre stagioni nella societá adriatica, raggiungendo i migliori risultati nell'anno del Pescara dei miracoli guidato da Zdenek Zeman. Diverse le operazioni di mercato concluse con successo dal dirigente di origine pugliese, prima della decisione di lasciare Pescara, per approdare prima al Genoa e poi al Catania.

Il profilo di Fernando Arbotti. Altro nome noto del calcio abruzzese in questa indagine è quello dell'avvocato molisano 50enne Fernando Arbotti. Nativo di Montecilfone (Campobasso) e residente a Termoli (Campobasso), Arbotti è un procuratore sportivo molto noto nell'ambiente calcistico abruzzese e molisano assiste diversi calciatori fra serie B e Lega Pro, e in Abruzzo è di casa avendo curato nelle ultime stagioni diverse trattative per la compravendita di calciatori legati alle società abruzzesi. Spesso nell'ultima stagione sportiva Fernando Arbotti é stato notato sulle tribune dello Stadio Adriatico ad assistere alle partite casalinghe del Pescara.

Coinvolto anche Di Luzio. Legato al Pescara e all'Abruzzo è anche Piero Di Luzio, costruttore originario di Torricella Peligna ma trapiantato da anni a Roma. È stato piccolo azionista del Pescara della promozione in A e dirigente nel ruolo di consigliere. In questa occasione ha conosciuto Delli Carri e con lui è andato al Genoa e al Catania. È stato anche presidente della squadra dei dilettanti del Torricella Peligna