Castel di Sangro resta senza calcio

Dopo la retrocessione la cittadella dello sport rimarrà deserta

 CASTEL DI SANGRO. C'era una volta il Castel di Sangro Calcio. Una società salita agli onori della cronaca per un miracolo calcistico che vide una cittadina di 5.500 abitanti, arrampicarsi nel breve giro di tre anni, dalla C2 alla serie B. Un puntino sperduto dell'Abruzzo interno, fino ad allora (era il 1996) sconosciuto a quel panorama calcistico nazionale che adottò l'undici giallorosso, con quella simpatia che si ha di solito per le cose curiose. Oggi è svanito tutto: il club, retrocesso dall'Eccellenza alla Promozione, è destinato a scomparire, lasciando il paese senza la massima espressione calcistica.  Il Castel di Sangro è stato tante cose in quei pochi anni di gloria: l'orgoglio di una comunità; la massima del calabrone di mister Jaconi; il dolore mai sopito per la morte di Filippo Biondi e Danilo Di Vincenzo; la salvezza ottenuta in un derby contro il Pescara; e le sfide titaniche di coppa Italia contro Fiorentina e, in un giorno di pioggia, contro l'Inter. Il vanto di essere stato trampolino di lancio per tanti giovani poi divenuti importanti su altri palcoscenici come Carlo Cudicini (al Chelsea) e il campione del mondo Vincenzo Iaquinta. Teatro di quest'avventura, lo stadio Teofilo Patini, un gioiellino all'inglese da 7220 posti. A distanza di anni di quel sogno è rimasto solo lui, il Patini, ormai prossimo all'utilizzo part time, ovvero improntato verso una direzione produttiva, secondo i dettami dell'amministrazione comunale, dopo l'inopinata retrocessione in promozione dei giallorossi.  Il Castel di Sangro o meglio il suo surrogato, l'Asd ultima versione del glorioso passato, pare infatti ormai prossimo a salutare la compagnia.  Troppi i problemi economici e societari per il sodalizio giallorosso, rimasto senza una vera e propria guida, soprattutto dopo l'abbandono la scorsa estate del presidente Giuseppe Santostefano, artefice nel 2005 della breve rinascita giallorossa nei campionati minori.  La cittadina è piena di campi da calcio. Già ai tempi dell'approdo in B, nello stesso complesso del Patini, è sorto un campo d'allenamento in erba naturale. Tra i due impianti era già presente un altro campo, in terra, e con le stesse finalità del precedente. Nel 2006, il Comune ha realizzato un nuovo campo, questa volta in sintetico, in prossimità del palazzetto dello sport, sede di tutte le attività del settore giovanile giallorosso e dell'altra squadra cittadina, il Castello 2000, nata come aggregazione giovanile e protagonista in Prima categoria.  La sproporzione di tali campi, rispetto all'esiguo numero d'abitanti, da anni, ha fatto sì che Castel di Sangro sia divenuta sede per tanti club professionistici che proprio nell'Alto-Sangro decidono di effettuare la preparazione estiva.  Tanti campi dunque, che fanno di Castel di Sangro una sorta di versione appenninica delle più note località alpine, sedi storiche dei ritiri estivi delle grandi del calcio con l'unica differenza che, finiti i ritiri estivi, a Castel di Sangro iniziavano la stagione calcistica.

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