Da Ortona alla Cina, Dragani terzo a Chengdu 

La storia di una sfida raccolta dal pilota di 47 anni proprietario del Circuito Internazionale d’Abruzzo

ORTONA. Nel periodo in cui gli imprenditori italiani cercano sbocchi all’estero per superare la crisi, c’è chi in Asia porta lavoro e passione per superarla. Il caso di Dino Dragani, 47 anni, imprenditore e proprietario del Circuito Internazionale d’Abruzzo di Ortona, l’impianto motoristico più grande della regione Abruzzo. Lui che conosce la Cina ormai da circa sette anni e con cui condivide famiglia e lavoro, la scorsa settimana, sul tracciato cinese di Chengdu, città di 12 milioni di abitanti della provincia del Sichuan, raccoglie la sfida di dimostrare il valore della scuola del motorsport made in Italy.
Durante un incontro di lavoro in Cina, Dragani raccoglie la sfida dell’imprenditore e amico Mr Li di partecipare in extremis alla penultima tappa del campionato Southwest Touring Car Elite Cina (STCE) prendendo il posto di un pilota assente. Seppur passati diversi anni dall’ultima gara disputata con le vetture a ruote coperte, decide di raccogliere la sfida e dimostrare che la scuola automobilistica che ha sfornato campioni nelle varie discipline è ancora viva. Siamo, però, già al venerdì pomeriggio nel bel mezzo delle prove libere della categoria sport prototipi e mentre gli altri piloti sono pronti per il week end di gara, lui ha una lunga strada in salita per settare la vettura. I due turni di prove libere e una prova di qualificazione con problemi di temperature, lo relegano però in penultima posizione sulla griglia di partenza. La domenica, alle 12,40, con un caldo infernale di 39 gradi, prende inizio la gara. Scattando al semaforo verde dalla penultima posizione, inizia il recupero. La vettura e il pilota finalmente sono in simbiosi e nonostante la rapida usura delle gomme per il recupero e le temperature che cominciano a salire facendogli perdere 25 km orari sul rettilineo, riesce a due giri dal termine a recuperare fino alla terza posizione; di fronte a lui un pilota ufficiale della Formula Speed-China e un pilota giapponese ex campione di Formula 3. Posizione che riesce a tenere e che al traguardo lo conducono a 49 centesimi di ritardo dal secondo e 4”73 dal primo. Increduli i ragazzi del team al muretto dei box, leggono i tempi in gara e intuiscono che se la vettura non avesse avuto problemi negli ultimi giri, sarebbe salito sul gradino più alto del podio.
Dopo questa positiva esperienza, il Circuito Internazionale d’Abruzzo, ottiene di diritto la possibilità di tornare in Cina per disputare l’ultima gara del campionato South-west Touring Car Elite Cina (STCE) in programma a fine ottobre con un team di due piloti e offre la possibilità agli imprenditori italiani che vogliono affacciarsi sul mercato cinese o che sono già presenti, una vetrina importante per esporre il proprio marchio sulla vettura, sulla tuta o sul merchandising del team mediante una richiesta all’indirizzo mail yan.itcomsrl@gmail.com.