Da Vasto alla serie A un gol per premiare la tenacia di Inglese

Nel 2010 l’ha lanciato Eusebio Di Francesco a Pescara «Dedico la rete di lunedì sera ai miei familiari»

Chissà se lunedì sera è nata una stella, sta di fatto che la rete dell’attaccante del Chievo Roberto Inglese ha fatto felice un’intera città, Vasto, che di calcio vive e discute. Bisogna tornare indietro all’inizio degli anni Novanta per trovare un altro vastese in rete in serie A: erano i tempi di Fiorenzo D’Ainzara che spopolava con la maglia dell’Ascoli. Caratteristiche diverse da Roberto Inglese – 24 anni il prossimo 12 novembre – che è un centravanti tradizionale, magari meno estroso, ma potente fisicamente. Gran lottatore, uno che ha fatto della tenacia una grossa virtù che negli anni lo ha portato a scalare categorie fino ad arrivare alla serie A. Qualche spezzone di partita, ma lunedì mattina quando Rolando Maran gli ha detto che avrebbe giocato dall’inizio contro la Sampdoria, al posto di Paloschi, non ha tremato. Ha pensato: “Questa è la mia occasione”. E non se l’è fatta sfuggire. Alla prima occasione ha castigato di destro Viviano. Gol alla prima da titolare in serie A, la stessa che si è guadagnato con un gran precampionato. In estate, aveva tante richieste dalla B dopo il campionato vinto con il Carpi di Castori. C’era solo l’imbarazzo della scelta. Ma Rolando Maran ha detto no e il ds Luca Nember è stato felice di assecondarlo perché conosce bene Roberto Inglese visto che l’aveva avuto alle dipendenze a Lumezzane, in Lega Pro. Non è tipo che segna tanti gol il vastese, ma è terribilmente utile alla squadra. E quando capita la palla buona non perdona. E così è rimasto al Chievo. Ha esordito in serie A il 3 ottobre scorso nel derby di Verona, una soddisfazione per lui, ma non solo. Sì, perché secondo le norme federali faranno cassa i due club che l’hanno formato, vale a dire Pgs Vigor Don Bosco e Virtus Vasto. Diciottomila euro alla Vigor Don Bosco e trentaseimila alla Virtus Vasto.

«Roberto», ha ricordato nei giorni scorsi Michele La Verghetta della Vigor, «venne da noi nel 2001, per poi trasferirsi, nel 2004, alla Virtus. Un ragazzo d'oro, col quale mi sento spesso».

Ancora meglio alla Virtus Vasto. «36.000 euro di questi tempi fanno comodo, tanto più che a breve dovremmo realizzare un campo in sintetico per i circa 400 ragazzi del nostro vivaio», ha commentato Francescopaolo Acquarola, presidente-allenatore. «Nauralmente siamo anche orgogliosi del percorso professionale compiuto da Roberto». Da Vasto a Pescara, quando aveva appena 14 anni. La prima partita tra i professionisti l’ha giocata con la maglia biancazzurra nel 2010, un’intuizione di Eusebio Di Francesco che l’aveva allenato nella Berretti e che poi decise di gettarlo nella mischia in un momento delicato della stagione chiusa con il ritorno in B del Pescara. Che, però, nel ragazzo non ha creduto fino in fondo, tanto che negli ultimi giorni di mercato del 2010 l’ha inserito in uno scambio con il Chievo che ha portato Ariatti in riva all’Adriatico. La maglia del Chievo non l’ha mai indossata fino alla scorsa estate, ma in cinque anni è cresciuto tanto, ripartendo dalla Lega Pro, a Lumezzane, fino ad arrivare all’agognata serie A.

Tutti pazzi per Inglese che è un calciatore tutto casa a e campo. Da anni convive con Noemi, la figlia di Massimo Vecchiotti, una bandiera del calcio vastese che oggi allena nei campionati dilettantistici. Lunedì sera il primo pensiero è andato alla famiglia: ai genitori Antonio e Rosalba (oggi pensionati) e ai fratelli Luigi e Vincenzo. «Se sono arrivato sin qui è grazie alla famiglia». Il papà Antonio è originario di Lucera, ma negli anni Novanta si è trasferito per motivi di lavoro a Vasto e Roberto è da considerare a tutti gli effetti un vastese, il nuovo orgoglio calcistico di una città che, grazie ai biancorossi primi in Eccellenza, è tornata ad entusiasmarsi per il pallone.

@roccocoletti1

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