Teramo

Dall’Anderlecht ecco Soumarè, il jolly d’attacco che vuole convincere Asta 

Nato in Guinea, naturalizzato belga, arrivato in prestito dall’Avellino: «Qui con grandi motivazioni, domenica con il Ravenna bisogna vincere»

TERAMO. Minuto 70 di Vicenza-Teramo: inizia l'avventura in maglia biancorossa di Mohamed Soumarè. L'esterno offensivo 21enne, arrivato in prestito con diritto di riscatto dall'Avellino, è stato il colpo a sorpresa del mercato del Teramo. Soumaré ha avuto nel patron Luciano Campitelli il principale promotore dell'operazione che lo ha condotto alla corte di Asta, grazie (soprattutto) alle vantaggiose condizioni economiche dell'affare (l'ingaggio è interamente coperto dall'Avellino).
Un ruolo importante nel trasferimento di Soumarè in Abruzzo lo ha recitato il giovane procuratore teramano Federico Andrenacci (assicuratore nella vita di tutti i giorni), abile nel lavorare per conto del club irpino per la rapida riuscita della trattativa.
Le origini. Nato a Conakry, capitale della Guinea, Soumarè si trasferisce in Belgio all'età di sei anni e lì viene naturalizzato belga dopo essere entrato a fare parte, a otto anni, delle giovanili dell'Anderlecht. Ha quattro sorelle ed è il più piccolo di cinque figli. I primi approcci con l'Anderlecht sono positivi, in lui si inizia a vedere del talento nel ruolo di attaccante. Il calcio, dunque, è nel futuro di Soumarè, mentre i genitori avrebbero voluto vedere il loro unico figlio maschio in qualche banca di Bruxelles, magari dopo aver raggiunto il traguardo della laurea in economia. "Momo Sy", come viene soprannominato fin da piccolo, va invece dritto per la sua strada con un pallone tra i piedi e viene lanciato dall'Anderlecht, tra il 2013 e il 2014, sia nella prestigiosa Youth League (la Champions League dei giovani) che al torneo di Viareggio. Ed è proprio a Viareggio, tre anni fa, che Soumarè attira le attenzioni di diversi club, tra i quali l'Avellino, segnando quattro reti in sette presenze e piazzandosi al secondo posto della manifestazione alle spalle del Milan. La società irpina lo porta in Italia, in serie B, e il tecnico Massimo Rastelli lo impiega in 17 partite trasformandolo in trequartista-mezzala. Un infortunio al piede, contro il Varese, mette ko Soumarè nel momento migliore della sua prima stagione italiana. Nel 2015-2016 il giocatore originario della Guinea gioca poco (tre presenze) e a metà campionato l'Avellino lo cede in prestito al Melfi, in Lega Pro, dove firma due reti ma non riesce a evitare che i lucani retrocedano in D. Il ritorno in Irpinia, lo scorso anno, è positivo e colleziona 17 presenze.
La nuova sfida. Il resto è storia recente. A fine agosto Soumarè diventa un giocatore del Teramo. «Sono quì con grandi motivazioni», dice il numero 17 biancorosso, «e mi alleno ogni giorno come se stessi in serie B. Non lo considero un passo indietro per la mia carriera, ma piuttosto un trampolino di lancio verso nuovi traguardi. Voglio scendere in campo il più possibile, segnare qualche gol e regalare assist. Il mio ruolo? Mi considero un jolly offensivo, posso giocare un po' in tutti i ruoli dell'attacco. La posizione, però, non mi interessa più di tanto, spesso dipende dal tipo di partita. Posso ancora crescere molto sotto tutti i punti di vista. Nel frattempo mi sto ambientando e sto cercando di migliorare il feeling con il gruppo e con gli schemi dell'allenatore».
A proposito del Teramo, questo il parere di Soumarè: «A Vicenza siamo stati sfortunati. A condannarci è stato un rigore molto generoso, ma la prestazione è arrivata e va elogiata. Adesso è il momento di centrare la prima vittoria in campionato. Contro il Ravenna, domenica, è una grande occasione e dobbiamo cercare di sfruttarla». Con un Soumarè in più da tenere in considerazione nelle scelte offensive del tecnico Asta.
Gaetano Lombardino
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