La gioia di Del Sole in ginocchio davanti ai tifosi (Foto Giampiero Lattanzio)

L'UOMO PARTITA

Del Sole: la Juve mi ha fatto crescere 

Il fantasista tornato in prestito dai bianconeri: «Spero di aver imparato il giusto da CR7, sono pronto a guidare il Pescara»

PESCARA. Inizio spettacolare, da serata di gala, col pubblico in visibilio, a spellarsi le mani; poi la metamorfosi che non t'aspetti, le incertezze, le titubanze, le paure forse, fino a rischiare l'inimmaginabile; infine, anche grazie al vantaggio degli uomini in più, il finale che riaccende entusiasmi e sogni. Altro che Pescara praticone, sparagnino, quella di Pillon pare sempre più una sorta di mina vagante, capace di tutto e del suo contrario, una banda di folli, che ogni tanto pare assentarsi, se non rischia non si sveglia, non reagisce.

Ciofani, Del Sole e Mancuso esultano per un successo che riporta il Pescara in vetta alla classifica (G. Lattanzio)

È così Nando Del Sole? «È il calcio che è così, basta un episodio, un colpo e la partita cambia. Certo, abbiamo faticato ma vanno fatti i complimenti al Lecce, che è buona squadra, noi forse eravamo un po' stanchi, giocando ogni quattro giorni può succedere. Ma quello che conta è che alla fine l'abbiamo fatta nostra. Meritatamente, direi», sottolinea l'uomo del giorno in casa biancazzurra, lo scugnizzo che pareva dimenticato ma che quando lo stadio quasi incredulo vedeva i biancazzurri balbettanti, in sofferenza nonostante due uomini in più, si è alzato dalla panchina e ha riacceso la luce, sollevato il Pescara in cima alla classifica. Il gran rientro del figliol prodigo, se si preferisce, che dopo un'estate a sognare di uscire dallo spogliatoio insieme a CR7, si è ricalato nella dimensione della B, ha aspettato in silenzio il suo turno. E finalmente ecco riaccendersi il sorriso. «L'esperienza alla Juve è stata utile, mi ha aiutato a crescere, vicino a quei campioni c'è tanto da imparare. Ronaldo è incredibile per semplicità e impegno. Non si ferma mai. Io spero di aver imparato il giusto, mi sento più maturo, più pronto per questo campionato, e voglio essere utile a questa squadra, questa piazza, che sento come la mia casa». Due gol importanti, belli oltre che decisivi, che meritano un racconto e una dedica. Il primo in particolare. «Beh, il primo diciamo che è quello che sento più mio, che provo spesso in allenamento, ci lavoro molto. Lo volevo, l'ho cercato, l’ho fatto. Sono felice. La dedica, innanzitutto alla mia famiglia, la mia ragazza e anche la sua famiglia, che in questo periodo mi sono stati vicini. Mi hanno aiutato a stare concentrato, aspettare sereno il mio turno». Due gol che potrebbero essere la svolta della stagione di Del Sole. Ora il minimo è avere più spazio, magari dall'inizio. Magari a Palermo, domenica sera, in uno scontro al vertice che pochi avrebbero pronosticato. «Io sono a disposizione del mister e voglio aiutare la squadra, naturalmente spero di avere qualche opportunità in più, come tutti, credo. Ma so che l'unico modo per conquistare spazio e fiducia è lavorare e farsi trovare pronto quando serve». Appunto, dopo questa doppietta che ha rilanciato la squadra davanti a tutti, quale momento più opportuno? «Non so, non tocca a me dirlo», si schernisce Del Sole, ma se osservi gli occhi capisci che ci crede. «Quando il mister vorrà, io ci sono. mi sento pronto».
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