Del Sole si candida: Pescara, ti devo tutto e voglio sdebitarmi 

Finora non è mai stato titolare: «È difficile incidere in pochi minuti, ma non mollerò perché il Delfino ha creduto in me»

PESCARA. Prima di salutare di nuovo, vuole lasciare il segno. A giugno Nando Del Sole tornerà alla Juventus per fine prestito. Finora Bepi Pillon non gli ha concesso nemmeno un’occasione dal primo minuto e il 21enne napoletano, nelle 22 partite disputate dal Pescara ha accumulato appena 98 minuti in 8 spezzoni. Lo scorso 5 novembre, la sua serata magica contro il Lecce. Entrato all’84’ al posto di Marras, Del Sole ha segnato una doppietta regalando tre punti preziosi al Delfino.
L’exploit non gli ha permesso di guadagnarsi un posto da titolare, ma lo scugnizzo napoletano cresciuto nel rione Barra non ha perso le speranze. Dopo aver fatto faville nelle giovanili biancazzurre, Nando vuole ricambiare la fiducia dei dirigenti pescaresi che hanno scommesso su di lui aprendogli le porte del professionismo. E a Pescara ha trovato anche l’amore (è fidanzato da 6 anni con Valentina).
Scovato nel 2012 da Tonino Di Battista e Ferdinando Ruffini quando giocava nel Centro Ester (su segnalazione di Emanuele Maione, ex agente di calciatori, poi membro dell’area scouting del Napoli), Del Sole è uno dei fiori all’occhiello prodotti dal vivaio pescarese.
In realtà, grazie alle sue enormi qualità tecniche che mostra sin da bambino, a quei tempi il suo nome è sulla bocca di molti osservatori di grandi club. Ad esempio quelli del Milan che nel 2012 lo convocano al centro sportivo Vismara di Milano, il quartier generale delle giovanili rossonere, per un provino. Ma quando arriva il momento di spogliarsi per svolgere l’allenamento, Nando scoppia a piangere e chiede di tornare a casa. Qualche mese dopo il Milan torna alla carica, ma alla fine non sferra l’affondo decisivo per un motivo singolare: «A quei tempi ero basso e loro non erano molto convinti», spiega Del Sole, che ieri è stato ospite nella redazione del Centro per una diretta Facebook (disponibile su www.ilcentro.it). Così, qualche mese più tardi la spunta il Pescara che lo prende per poche migliaia di euro per poi venderlo alla Juve a gennaio 2018 in cambio di 3,5 milioni.
L’estate scorsa Del Sole è tornato in prestito in riva all’Adriatico contro il volere di Massimiliano Allegri. Il tecnico della Juventus, suo grande estimatore, gli aveva consigliato di restare a Torino per disputare il campionato di serie C con la Juve under 23. Di sicuro avrebbe giocato con maggiore continuità. Ma Del Sole non ha avuto dubbi e ha accettato la proposta del Pescara per affermarsi in B. Nei sei mesi di militanza nella Primavera della Juve si è allenato accanto a grandi campioni, dal momento che Allegri lo aggregava spesso in prima squadra. L’estate prossima tornerà a Torino, ma prima di fare le valigie darà tutto per conquistarsi un posto fisso in squadra e spingere il Delfino verso la A. Dopo tre pareggi e una sconfitta, serve uno scatto per tornare in corsa.
Del Sole, 2019 senza vittorie. Che cosa succede al Pescara?
«Niente di particolare, è solo un periodo in cui i risultati non ci stanno dando ragione, ma siamo pronti per tornare al successo già dalla prossima gara lunedì a Crotone».
Finora zero presenze dal 1’. Quando arriverà il suo turno?
«Spero presto. A gennaio ho rifiutato alcune richieste dalla B e dalla C scegliendo di restare a Pescara perché la società e la città mi hanno dato tanto. Sono riconoscente e ce la metterò tutta per convincere Pillon e dimostrare il mio valore in prima squadra dopo le belle annate nelle giovanili. Non è facile incidere in pochi minuti, ma devo farmi trovare sempre pronto in caso di chiamata. Di certo non mollerò fino alla fine».
Brescia e Palermo hanno allungato e la promozione diretta è più lontana. Qual è il vostro obiettivo?
«Dopo aver raggiunto la salvezza aritmetica penseremo a traguardi più ambiziosi. Le principali candidate alla promozione sono Brescia e Palermo, ma per il resto c’è grande equilibrio e noi ci giocheremo le nostre chance».
Nella stagione scorsa, prima del trasferimento alla Juve, 14 gare in B con Zeman.
«Sì, con il boemo ho giocato spesso, ma purtroppo non sono riuscito a segnare in campionato. Ho pagato un po’ il passaggio dalle giovanili alla serie B. È un mondo completamente diverso, in prima squadra la tecnica non è sufficiente, ci sono altre componenti che influiscono sul rendimento. In primis, il fisico. In questi mesi ho lavorato tanto e ora sono pronto».
Col nuovo 4-3-1-2 di Pillon potrà agire da trequartista.
«Sì, in passato giocavo in quella posizione ed è un vantaggio conoscere il ruolo. Al di là del modulo, bisogna pensare alla vittoria. Abbiamo bisogno dei tre punti e lunedì andremo a Crotone per vincere. Dopo la sconfitta con il Brescia, a Foggia c’è stata una reazione e la squadra ha dimostrato di aver assorbito il ko. Allo Scida sarà dura, tra i rossoblù c’è Benali che è un lusso per la categoria».
I sei mesi alla Juve?
«È stata un’esperienza bellissima, spesso mi sono allenato in prima squadra accanto a campioni del calcio mondiale. Da gennaio a giugno ho avuto modo di apprezzare le qualità dei bianconeri. Chi mi ha impressionato? Senza dubbio Douglas Costa. Ha numeri pazzeschi, gioca per divertirsi e vederlo all’opera è uno spettacolo. Dybala? È un altro fenomeno, per non parlare di Ronaldo che ho incrociato l’estate scorsa per una settimana prima di tornare a Pescara».
Su Allegri che cosa dice?
«Per lui parla la carriera. Da anni sta dimostrando di essere un grandissimo allenatore. Non voleva che tornassi a Pescara. Mi ha consigliato di restare alla Juve per giocare con continuità, ma non l’ho ascoltato».
Si è pentito?
«No, ripeto, io al Pescara devo tutto. Qui mi vogliono bene e spero di aiutare la squadra a togliersi delle belle soddisfazioni. Le vittorie spingono la gente a tornare allo stadio e non vedo l’ora di rivedere l’Adriatico pieno».
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