Leonardo Mancuso e Gaetano Monachello

PESCARA-PALERMO

Delfino spento, Pillon cerca rimedi

Solo tredici punti nel girone di ritorno, i biancazzurri sono a secco di vittorie da un mese

PESCARA. Dodici punti nelle ultime dieci gare, tredici nel girone di ritorno, con una media di 1,2 punti a gara. Il ruolino di marcia del Pescara dopo il giro di boa non è da promozione o play off, ma da squadra che punta alla salvezza. Nella classifica delle ultime dieci gare, infatti, i biancazzurri sono al 12° posto (12 punti) e con l’ultimo successo che risale al 3 marzo (2-0 con lo Spezia). Nessuna delle concorrenti che lottano per un posto al sole ha fatto peggio della banda diretta da Pillon, reduce dalla batosta di domenica sera a Lecce, dove ha sfoggiato una prestazione inadeguata per una squadra che vuole puntare almeno ai play off. Questo Delfino, oltre ad avere evidenti falle in organico, ha mostrato poca personalità e, soprattutto, è incapace di vincere gli scontri diretti, che sono la chiave per provare ad aprire la porta della serie A.
Scontri diretti da incubo. I pescaresi, infatti, hanno raccolto un punto in due gare con la capolista Brescia (1-1 al Rigamonti e 1-5 all’Adriatico), sono stati sconfitti nelle gare d’andata in trasferta da Palermo e Verona. Poi hanno battuto il Lecce (4-2) nel primo round che si è giocato all’Adriatico, ma hanno perso domenica (2-0), pareggiando i conti, come lo stesso bilancio col Benevento (2-1 all’Adriatico e 1-2 in Campania). I biancazzurri, inoltre, hanno perso a Perugia (1-2) e sono stati battuti sia all’andata che al ritorno dal Cittadella (0-1 in casa e 1-4 al Tombolato). In totale, il bilancio con le squadre meglio piazzate della cadetteria è di 7 punti in undici partite. Nelle ultime sette gare il Pescara avrà altri tre scontri diretti: Palermo, Perugia e Verona. Tutte gare da giocare in casa. Bisogna invertire la rotta per provare a centrare il miglior piazzamento nella griglia play off, magari il 4° posto per evitare il turno preliminare.
Calcoli play off. Per quello che si è visto a Lecce, però, i biancazzurri sono in grande difficoltà e il 4° posto sarebbe un risultato di platino. Pillon domani sera (ore 21) contro il Palermo è chiamato a dare un segnale importante al campionato (e alla società), dopo due sconfitte di fila in trasferta (Lecce e Cittadella), evitando di far collassare il Delfino, che in Puglia ha dato la sensazione di aver finito la benzina, nelle gambe e nella testa.
Esperimenti sbagliati. Cambiare l’assetto tattico e gli interpreti in Salento è stato un suicidio e sarebbe auspicabile, pur calcolando i limiti strutturali, di tornare al “vecchio” assetto con due punte di ruolo, come Monachello e Mancuso, Brugman in cabina di regia e con il ritorno dei due terzini titolare, ovvero Balzano e Del Grosso. Accorgimenti tattici sì, ma meglio evitare esperimenti dannosi, come quelli visti nel primo tempo contro il Lecce. Serve una svolta prima che la situazioni diventi molto più complicata del previsto. Domani il Palermo, poi la trasferta di Ascoli, domenica, e venerdì prossimo di nuovo in casa con il Perugia.
Ascoli a rischio per i tifosi. Due scontri diretti da non fallire, intervallati dal “derby” del Del Duca. A proposito della trasferta di Ascoli, l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive qualche giorno fa ha determinato Ascoli-Pescara gara dal «connotato da elevati profili di rischio», suggerendo la vendita dei tagliandi per i residenti nella regione Abruzzo ai soli possessori di tessera di fidelizzazione. Dopo gli incidenti di Lecce, però, potrebbero esserci dei provvedimenti diversi?
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