Dispetti e rivalità: Juve-Inter, amici mai  

Gli sfottò Agnelli-Prisco, Calciopoli e tanti episodi al vetriolo

ROMA. L'ira funesta di Ronaldo per il Pallone d'Oro assegnato al suo ex compagno Modric o la gioia contagiosa di Icardi dopo avere rastrellato premi per la sua annata da record? La sfida Juve-Inter di domani sera passerà anche dall'umore e dalla vena incontenibile di due straordinari goleador. Ronaldo è una macchina da guerra che ha preso la misura alla serie A e già guida con 10 gol la classifica marcatori, insieme a Piatek. Icardi dopo una stagione da 29 gol ha cominciato a carburare tardi, ma è a quota 8, pronto a sfidare il portoghese come ha fatto negli ultimi anni con Higuain. E vorrà vendicarsi della sconfitta in rimonta del maggio scorso, maturata dopo che era stato sostituito da Spalletti con l'Inter in vantaggio. Vuole archiviare le lacrime di allora con un'impresa che lasci il segno, magari rimpinguando il bottino di otto gol alla Juve in 11 gare, una manciata dei 118 in 198 partite della sua militanza nerazzurra. Ma anche per Ronaldo e Icardi non sarà una passeggiata: troveranno un serio ostacolo nelle difese imperniate su Skriniar-De Vrij e Bonucci-Chiellini, le migliori del torneo. La Juve ha preso finora 40 punti su 42, si avvia ad un'altra annata record con la testa alla Champions, ma fermare i campioni darebbe consistenza alla stagione comunque positiva dell'Inter. Impresa che negli ultimi anni è riuscita solo alla meteora De Boer nel 2016 e che farebbe comodo al Napoli di Ancelotti a -8, l'unica non a distanza siderale. Lo strapotere juventino, con sfide recenti non molto equilibrate, ha messo solo la sordina alla forte rivalità tra le due squadre, ma il fuoco cova sotto le ceneri e basterà poco per riaccenderlo. Domani andrà in scena la 234ª puntata di un romanzo che dura da 109 anni e ha regalato prodezze e veleni. Una volta l'Avvocato e Prisco duellavano in punta di fioretto, ma dopo il rigore non dato a Ronaldo e Calciopoli si è usata la clava. La rivalità nasce negli anni '30 quando l'Ambrosiana tenta invano di opporsi al quinquennio juventino. Il Rubicone tra rivalità e astio si oltrepassa nel 1961: vittoria a tavolino all'Inter per un match sospeso, ma la Figc è presieduta da Umberto Agnelli e la Caf ordina la ripetizione. Moratti manda la Primavera e la Juve vince 9-1. Ci sono le sfide tra l'Inter di Helenio Herrera e la Juve operaia di Heriberto che vince lo scudetto 1967 su papera di Sarti a Mantova. Il vulcano riposa 30 anni salvo una scossa nel 1983: il pullman dell'Inter viene preso a mattonate, il 3-3 in campo si trasforma in 0-2. L'esplosione vera è il 26 aprile 1998: Inter e Juve si giocano lo scudetto, a Torino gol di Del Piero, poi Iuliano stende Ronaldo e Ceccarini fa proseguire salvo decretare un rigore alla Juve che Del Piero sbaglia. L'incendio divampa e nel 2002 furibondi sono gli juventini per un pari di Vieri al 95' dopo un fallo di Toldo su Buffon. Nel 2005 l'Inter vince a Torino, ma De Santis non vede i colpi proibiti tra Cordoba e Ibra, punito con la prova tv. La Juve di Capello vince lo scudetto che viene assegnato all'Inter. Ad agosto l'Inter vince la Supercoppa dopo un gol regolare annullato da De Santis a Trezeguet. Quando ritorna in A la Juve vince 2-1 a San Siro, ma il vantaggio di Camoranesi è in fuorigioco. Arriva Mourinho e dedica il primo sfogo anti-arbitri a Saccani dopo uno Juve-Inter 2-1 con gol di Melo in fuorigioco, insulti razzisti a Balotelli e un turno a porte chiuse. Dopo il 'triplete’ tocca prima a Conte e poi ad Allegri, e la Juve rastrella scudetti, ma deve incassare nel 2012 un 3-1 con gli errori di Tagliavento che convalida un gol di Vidal con Asamoah in fuorigioco e non caccia Lichtsteiner. Quando torna Mancini l'Inter prosegue la sua serie nera anche in coppa Italia: Palacio sbaglia dal dischetto vanificando il 3-0 recuperato in campo. Due anni fa c'è il 2-1 a San Siro, uno dei rari sorrisi di De Boer con vittoria firmata Icardi e Perisic. Al ritorno decide Cuadrado contro un'Inter avviata al settimo posto. Ma i risultati dello scorso anno confermano che ora con Spalletti è un'altra cosa: pari all'andata e forti emozioni al ritorno con Inter in vantaggio 2-1 e beffardo sorpasso nei 3' finali. L'Inter è tornata competitiva e la Juve troverà pane per i suoi affilatissimi denti.
Angelo D’Antonio