Douglas Costa scuse a metà: a Di Francesco non le faccio 

Il brasiliano della Juventus rischia da 3 a 6 giornate di squalifica per aver sputato domenica all’attaccante pescarese del Sassuolo: «Non sapete cosa mi ha detto»

TORINO. Pentito, ma non nei confronti di Federico Di Francesco. All'indomani del finale increscioso del match con il Sassuolo, con gomitata e sputo ad altezza di viso contro l'avversario, Douglas Costa lascia capire di essere stato provocato, a parole. Ma non racconta tutto: «Non tu non sai cosa mi ha detto...», risponde a un follower sui social, per spiegare perché ha perso la testa. Silenzio pieno, invece, almeno per il momento, dall’attaccante pescarese. Nessun commento nemmeno dal club emiliano che ha scelto la linea del silenzio per far sbollire la questione.
Douglas Costa rischia una stangata del giudice sportivo. Oltre allo sputo, c'è da valutare tutta la sequenza dell'azione, con le eventuali altre scorrettezze, «a partire dalla gomitata per valutare nel suo complesso con la prova tv», come indica la segnalazione trasmessa dal procuratore della Federcalcio, Giuseppe Pecoraro, al giudice sportivo. La punizione sarà da tre a sei giornate di squalifica e l’esterno offensivo brasiliano dovrà pagare una pesante multa anche alla Juventus (da un minimo di 10.000 a un massimo di 100.000 euro).
Il video della scena dello sputo di Douglas Costa, divenuto virale già domenica, ha trascinato ieri la solita marea di commenti su social, molti volgari e con accuse irripetibili, altri di sostegno a Douglas Costa, e tra questi molti dei suoi compagni di squadra alla Juventus, a partire da Alex Sandro e Perin.
Sui social è stato rispolverato il precedente dell’esultanza di Di Francesco dopo un gol al Modena due anni fa quando giocava nel Lanciano. Il gesto aveva scatenato le ire dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane che lo ha poi accusato di aver fatto il saluto romano.
Un'interpretazione smontata dal padre Eusebio, oggi allenatore della Roma e a quei tempi del Sassuolo, e dalla società rossonera. Nelle ore successive Federico ha inviato una lettera all’Ucei nella quale spiegava che «non c’è nulla di più lontano, di quanto mi è stato ingiustamente attribuito, dalle mie convinzioni e dalla educazione che mi è stata impartita, ve lo assicuro. Ho tenuto solo a chiarire con voi, con una mia lettera personale il motivo del mio rammarico per il fatto che, pur senza reale ragione, vi siate sentiti offesi».
Lo sputo di Douglas Costa è finito anche nella campagna elettorale per le Provinciali in Trentino: un candidato del centrodestra si è lasciato scappare un post, poi rimosso, rivolto ai tifosi juventini: «Avete le scimmie che sputano, gobbi». Poi ha fatto retromarcia: «Non volevo insultare, si trattava solo di una battuta rivolta agli ultrà della Juve».