Giampaolo-D’Aversa, sfida abruzzese 

Oggi c’è Sampdoria-Parma all’insegna dei due allenatori figli di emigranti

GENOVA. Entrambi abruzzesi, ma entrambi nati all’estero. Figli di emigranti. Marco Giampaolo risulta nato a Bellinzona, in Svizzera, ma è un giuliese a tutti gli effetti; Roberto D’Aversa è venuto alla luce a Stoccarda, in Germania, ma è un pescarese doc. Oggi saranno uno di fronte all’altro in Sampdoria-Parma in programma alle ore 15. Gli emiliani sono sorprendentemente avanti in classifica, di un punto. E i doriani puntano al sorpasso. «Tra Sampdoria e Parma c’è un gemellaggio forte e questo mi fa molto piacere», ha detto Roberto D’Aversa il condottiero della sorpresa Parma, «perché ho anche giocato in blucerchiato, poi è ovvio che cercheremo di portare a casa il risultato e anche per la Sampdoria sarà così». Rispetto, ma ninete paura. E una certezza. «Ci siamo già affrontati in estate», ha detto D’Aversa, «ma sono certo che sarà una gara diversa. La Sampdoria va rispettata, ma dobbiamo cercare di metterla in difficoltà perché anche noi abbiamo qualità importanti». Ci sarà Bruno Alves in campo, non Deiola e, soprattutto, Gervinho che D’Aversa spera rivedere in campo sabato, al Tardini, contro il Bologna.
A Genova Marco Giampaolo torna sul pareggio strappato in extremis alla Lazio, all’Olimpico, e insiste sulla forza del gruppo. «L’immagine più bella è stata sicuramente quella del gol di Saponara, che ha rappresentato un colpo di genio, arte. Qualcosa di non riproducibile», spiega il tecnico doriano riferendosi alla prodezza del suo trequartista per il 2-2 finale. «E poi l’esultanza, con tutti i componenti della panchina che vanno a festeggiare coi tifosi. Questi eventi ci danno la valutazione di cosa sia questo gruppo, che lavora tanto e con passione».