i funerali del campione 

Il ciclismo rende onore a Gimondi: grazie anche delle sconfitte

PALADINA (BERGAMO). «Ci hai insegnato il rispetto per l'avversario e, soprattutto, a non arrenderci mai come faremo anche noi. Oggi più che mai abbiamo bisogno che tu sia con noi. Con le tue poche...

PALADINA (BERGAMO). «Ci hai insegnato il rispetto per l'avversario e, soprattutto, a non arrenderci mai come faremo anche noi. Oggi più che mai abbiamo bisogno che tu sia con noi. Con le tue poche parole ma con i tuoi tanti fatti, ci hai amato immensamente». Con queste commoventi parole della figlia Norma, lette dal genero del campione dall'altare, si sono conclusi ieri mattina i funerali di Felice Gimondi, morto all'improvviso a 76 anni, venerdì scorso mentre era in vacanza a Giardini Naxos, nel Messinese. «Ora tutto sembra finito», le parole della figlia, «ma tu ci hai insegnato che nella vita si lotta tutti i giorni per ciò in cui si crede anche quando gli altri ti danno per perdente». Per l'addio al campione era gremita la chiesa parrocchiale di Paladina, il centro alle porte di Bergamo dove il campione nativo della vicina Sedrina viveva da anni. Tante persone comuni, alcuni in bicicletta e con indosso le maglie delle grandi vittorie di Gimondi. Presenti fra gli altri anche molti nomi noti delle due ruote come Francesco Moser e Beppe Saronni, Paolo Salvoldelli e Moreno Argentin, Giambattista Baronchelli, ma anche Tonina, la mamma di Marco Pantani, gli ex Marino Basso, Davide Boifava, il ct della Nazionale Davide Cassani, Maurizio Fondriest, Marco Milesi, Gianmaria Fagnini, Giancarlo Ferretti 'Ferron'. Tra gli applausi della folla a portare il feretro dalla vicina chiesetta dov'era stata allestita la camera ardente fino alla parrocchiale sono stati Beppe Manenti, Gianbattista Baronchelli, Massimo Girotto, Osvaldo Bettoni, Dario Acquaroli, Moreno Argentin, Paolo Savoldelli, Giovanni Bettineschi. Assente il grande avversario e amico di sempre, Eddy Merckx, che ha fatto sapere alla moglie di Gimondi, Tiziana, di essere troppo addolorato per poter partecipare all'addio a Felice e che verrà a trovare la famiglia nei prossimi giorni.
«Grazie lo diciamo non solo per le tue vittorie», ha detto monsignor Mansueto Callioni, parroco di Almè e amico di lunga data della famiglia Gimondi, nell'omelia, «ma anche per le sue sconfitte da campione: ci hai insegnato a lottare sempre, a non cedere mai e a non arrendersi mai, perché nella vita non si può sempre vincere».
Monsignor Pelucchi, poi, ha ricordato l'uomo prima che il campione Felice Gimondi e l'amore per la sua famiglia. In particolare per Tiziana, la moglie, con la quale ha condiviso 51 anni di matrimonio e che sabato aveva salutato con un bacio e poche parole prima di congedarsi: «Ci vediamo tra poco». Poi un lunghissimo applauso quando il feretro è stato portato all'esterno, diretto verso il cimitero monumentale di Bergamo - scortato dalla polizia stradale - dove il corpo di Gimondi sarà cremato, come da sua volontà: le ceneri riposeranno nella casa della famiglia a Paladina.
Roberto Di Candio