«Il Giro in Abruzzo va sfruttato per il turismo» 

Curiosità e retroscena raccontati dal fiduciario Rcs Formichetti

PESCARA. La strada è tracciata, ora bisogna percorrerla. E’ quella che porterà al prossimo mese di maggio, quando l’Abruzzo ospiterà due tappe del Giro d’Italia, così come nel 2017: un arrivo a Campo Imperatore e una partenza da Penne, inframezzate da un giorno di riposo con tutta la carovana rosa che soggiornerà in Abruzzo. Ne ha parlato Maurizio Formichetti durante la diretta Facebook, nella redazione del Centro, disponibile intregralmente anche sul sito www.ilcentro.it. Il fiduciario regionale della Rcs, che organizza il Giro d’Italia, ha raccontato la genesi della tre giorni rosa che vivrà l’Abruzzo il 13, 14 e il 15 maggio. «Originariamente, il Giro era stato pensato senza il passaggio nella nostra regione. Gli organizzatori, dopo la tappa del Blockhaus del 14 maggio scorso, avevano in mente un altro percorso. Ci sono stati dei problemi e poi, complice anche la richiesta avanzata dalla Regione, ci è stato chiesto di individuare una tappa».
Si era candidata Francavilla.
«E’ vero, ma il Giro arriverà in Abruzzo dalla Campania e c’era bisogno di determinati requisiti tecnici. Serviva la montagna. E così, dopo il Blockhaus, è stato scelto Campo Imperatore. Questo ha fatto sì che si potesse soddisfare anche il desiderio di porre i riflettori su Rigopiano dopo la tragedia del gennaio scorso».
Tant’è che fino alla fine la partenza della seconda tappa abruzzese è stata in bilico tra Farindola e Penne.
«Certo, e la scelta è ricaduta su Penne per ragioni organizzative. A Farindola non c’erano le condizioni per ospitare tutta la carovana rosa».
E quindi?
«Il Giro passerà per Rigopiano nella tappa Penne-Gualdo Tadino. E comunque stiamo valutando la possibilità che attraversi anche il centro di Farindola. C’è una strada che collega Penne a Farindola, per metà è agibile e per metà è disastrata. Se verranno realizzati i lavori si potrebbe scegliere questo percorso. Vedremo... E comunque su Rigopiano stiamo organizzando una visita, durante il giorno di riposo, con una delegazione di dirigenti e corridori per mettere un ceppo in ricordo».
Quanto costerà il Giro in Abruzzo?
«La Regione si è impegnata a pagare poco più di 200mila euro».
Nella speranza che, come accaduto per la tappa del Blockhaus, ci sia un ritorno di immagine.
«Io spero che vengano messe in piedi anche delle iniziative collaterali per mostrare le bellezze del nostro territorio. Deve essere questa la strada maestra. La Costa dei Trabocchi, così come è apparsa in mondovisione, ha attirato tanti turisti in estate e la stessa cosa vale per Roccamorice, entrambi protagonisti della tappa del Giro del maggio scorso. E poi lo spettacolo di pubblico per le strade è stato commovente. Non lo nego, ho pianto nel vedere tanta gente. L’Abruzzo e il ciclismo sono un binomio indissolubile».
La tappa di Campo Imperatore sarà più dura del Blockhaus?
«Non proprio, però il giorno prima ci sarà l’arrivo a Montevergine, in Irpinia. E quindi i corridori saranno stanchi e potrebbero pagare dazio a Campo Imperatore».
Il Giro entrerà in Abruzzo da Castel di Sangro.
«Certo, poi Roccaraso; attraverserà la Valle Peligna, passando per i centri di Sulmona e Pratola Peligna. Toccherà Popoli e Bussi per poi risalire su Calascio e così via».
L’Abruzzo non vedrà dal vivo la Tirreno-Adriatico.
«No, nel 2018 non attraverserà la nostra regione. Ma per come si erano messe le cose si rischiava di non avere nemmeno il Giro. Quindi...».
A proposito, lei è anche dirigente della Nippo Vini Fantini Europa Ovini. Nel 2018 farà il Giro d’Italia?
«Non lo so, si deciderà a gennaio. La concorrenza è agguerrita».
La Nippo Vini Fantini Europa Ovini ha cambiato tanto.
«C’è un nuovo corso sia a livello manageriale che di squadra. Il capitano sarà Canola».
Non ci saranno abruzzesi.
«Non nascondo che si è cercato di prendere il teatino Giulio Ciccone della Bardiani Cfs, ma non è stato possibile».
La Nippo Vini Fantini Europa Ovini ripartirà nel 2018 senza il ds Stefano Giuliani.
«Sì, mi dispiace. Si è arrivati a questo divorzio senza possibilità di chiarimento. Stefano è un amico, sarà il direttore tecnico del Trofeo Matteotti e, secondo me, il 2 gennaio (il giorno del suo compleanno) annuncerà la costituzione di una nuova squadra».
Sempre meno corridori professionisti in Abruzzo.
«Purtroppo, è un dato di fatto. Abbiamo Cataldo, Fonzi e Ciccone a certi livelli; e Visconti e Rabottini in team Continental. Spero che sia solo un problema di ricambio generazionale. Sta di fatto che ci sono sempre meno corridori in Abruzzo perché diminuiscono le squadre, perché, a sua volta, latitano gli sponsor. E poi la convivenza tra automobilisti e ciclisti non è facile anche perché le nostre strade non aiutano. E’ un problema complesso».
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