Il Pescara ribaltato: 2-1 a Brescia. Epifani verso l’addio 

Un altro ko: non basta il regalo del Brescia per il vantaggio di Coulibaly. La società valuta se richiamare Zeman o scegliere un terzo allenatore

Fragile, impotente e confusionario. E chi più ne ha più ne metta. Il Pescara prosegue la sua corsa verso il baratro. Arriva un’altra sconfitta, la seconda di fila. Appena un punto in sei partite, uno in cinque con Massimo Epifani, la cui panchina diventa inevitabilmente rovente alla luce dei risultati rimediati. Tocca al presidente Sebastiani riflettere e fare sintesi di una situazione inaspettata e pericolosa. Tocca alla società porre rimedio a un errore - la sostituzione di Zeman con Epifani - che non è un’opinione, ma una constatazione avvalorata dai numeri. La classifica non ammette più passi falsi. Richiamare Zeman (difficile conoscendo Sebastiani), confermare Epifani oppure chiamare un altro allenatore (Stellone, De Biasi o Tramezzani)? Serve una svolta per scuotere un gruppo che si sta avviando verso la zona play out. Al Pescara non bastano più nemmeno i regali degli avversari per fare risultato. Dopo aver sciupato gli assist dell’Empoli, domenica scorsa, questa volta il Brescia gli mette su un piatto d’argento la rete che sblocca il risultato, al 24’. L’errore di Somma è clamoroso, Bunino mette in mezzo per l’accorrente Coulibaly che gonfia la rete. Sembra la serata giusta per la prima vittoria della gestione Epifani. E, invece, è la notte del Brescia che non conquistava i tre punti dal 24 febbraio scorso (2-1 a Foggia). Le Rondinelle agganciano i biancazzurri in classifica a quota 37 sfruttando un paio di ingenuità della difesa. Clamorosa la prima, al 31’, quando un distratto Balzano consente a Torregrossa di girarsi in area e inquadrare la porta. Tutti fermi a guardare l’attaccante che non perdona. Poi, nella ripresa il 2-1 dopo una prima parte piuttosto equilibrata in cui il Pescara non sfigura, ma nemmeno crea grattacapi dalle parti di Minelli. È il 21’ quando Andrea Caracciolo - mica uno qualsiasi! - viene lasciato libero di colpire di testa in area, Fiorillo ci mette una pezza deviando in angolo. Sugli sviluppi ancora il bomber bresciano sugli scudi: salta di testa deviando la palla in rete. E’ il 130° gol in B, il 177° in carriera per il 36enne attaccante, “pizzicato” nei giorni scorsi dal presidente Cellino. Non segnava dal 24 febbraio scorso e sceglie una delle sue vittime preferite per scuotersi dal torpore mettendo a segno l’11ª rete in campionato. Ma, al di là delle qualità di Caracciolo, sono imbarazzanti le ingenuità dei biancazzurri. Che crollano, perché poi il Brescia può chiudere la partita. Un po’ sbaglia la mira e un po’ Fiorillo ci mette una pezza. E così il Pescara resta in partita fino alla fine. Fino a quando Andrea Cocco, in pieno recupero, manda la palla di poco a lato con un diagonale. La disperazione è palpabile. La caduta libera non si arresta, non bastano nemmeno le sostituzioni e il cambio di modulo (dal 5-3-2 al 4-3-1-2) di Epifani. Il Pescara sta percorrendo la strada che porta al baratro. E il capro espiatorio è un allenatore mandato allo sbaraglio dalla società. Che pensava di aver allestito una squadra per lottare per i play off e che, invece, è a un passo dai play out. E la situazione potrebbe farsi ancor più delicata con i recuperi in programma la prossima settimana. I biancazzurri hanno bisogno di un elettroshock per invertire la rotta e rimettersi in carreggiata, quella che porta alla salvezza. Difficile che torni Zeman, più probabile che venga chiamato un altro tecnico, uno tra Stellone, De Biasi o Tramezzani.
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA