Il Pescara saluta la serie A in uno stadio deserto

Col Palermo pochi tifosi e clima desolante all’Adriatico per l’ultima gara in casa Kastanos, infortunato, termina in anticipo la stagione: è già a Torino per curarsi

PESCARA. Il mesto commiato. Stasera alle 20,45 il Pescara giocherà la sua ultima partita casalinga della stagione. Per molti sarà una specie di liberazione, dal momento che tra le mura amiche i biancazzurri sono riusciti solo una volta a regalare una gioia ai propri sostenitori. È successo lo scorso 19 febbraio, quando Zdenek Zeman ha fatto il suo esordio in panchina nel match contro il Genoa. Un roboante 5-0 che per qualche giorno ha riacceso la passione degli sportivi pescaresi che la settimana dopo hanno seguito in massa gli allenamenti al Poggio degli Ulivi. Ma le successive sconfitte contro Chievo e Sampdoria hanno spento qualsiasi possibilità di rimonta. Da allora l’Adriatico è tornato ad essere terra di conquista per molte squadre e alla fine il bottino racimolato nel corso della stagione presenta numeri che fanno arrossire. In diciotto partite disputate nell’impianto pescarese, il Delfino ha collezionato una vittoria, cinque pareggi e ben dodici ko. Numeri che non lasciano spazio a recriminazioni, come del resto il ruolino generale: 14 punti in 36 gare, dei quali 11 conquistati sul campo con 30 gol realizzati e 81 subiti.


Dunque, c’è da scommetterci che molti tra gli 8.400 abbonati stasera diserteranno l’appuntamento e l’Adriatico si presenterà nudo e malinconico. Facile prevedere che al botteghino verrà battuto il record negativo della stagione che finora è stato fatto registrare lo scorso 7 maggio nella sfida casalinga con il Crotone. Quel giorno sulle gradinate c’erano ufficialmente 10.447 persone, ma in realtà erano molte di meno, visto che centinaia di abbonati hanno preferito trascorrere il pomeriggio altrove.
Zeman vorrebbe chiudere l’avventura in A davanti al proprio pubblico con la seconda vittoria della sua gestione. Anche per la gara di stasera non sono arruolabili Vitturini e Stendardo. A quelle dei due lungodegenti si aggiungono le defezioni di Benali (squalificato), Crescenzi, Bruno e Kastanos infortunati. Quest’ultimo, alle prese con una lesione tendinea, ha salutato i dirigenti, i compagni e lo staff tecnico per tornarsene a Torino. L’attaccante cipriota ha ricevuto il permesso per anticipare il suo rientro alla Juventus, il club proprietario del suo cartellino. «Domani (oggi, ndr) andrà a Torino per curarsi, spero che non faccia la fine di Mandragora», ha commentato Zeman chiamando in causa l’ex centrocampista del Pescara che si fece operare a Torino, ma impiegò quasi un anno per guarire. (g.t.)


©RIPRODUZIONE RISERVATA