Italia, altra delusione schiaffo del Portogallo 

Azzurri spenti e con poche idee, André Silva li castiga

LISBONA (PORTOGALLO). Roberto Mancini cambia tutto o quasi, ma non l'Italia. E il suo declino che sembra inarrestabile. Lo schiaffo subito da un Portogallo senza tanti titolari (Cristiano Ronaldo in testa) e alla fine comunque vincente dà l'idea di uno sprofondo azzurro. L'1-0 finale firmato da Andrè Silva, un “rinnegato” della serie A, è la prima sconfitta ufficiale del nuovo tecnico, chiude un anno orribile senza neanche un successo in partite da tre punti e soprattutto inguaia l'Italia in Nations League.
Con un solo punto dopo due turni e i restanti da giocare in Polonia e contro un Portogallo che ritroverà Ronaldo, il rischio di ultimo posto e retrocessione nel nuovo torneo Uefa si fa concreto. Senza guardare a guai così lontani, basta la serata storta di Lisbona a confermare quanto difficile sia la risalita. Mancini ha provato a cambiare verso con nove nuovi su undici, rispetto al pari con la Polonia: il primo tempo aveva lanciato qualche segnale, ma alla fine l'inconsistenza di Immobile, il mezzo naufragio di Chiesa e le difficoltà del centrocampo hanno decretato che questa nazionale non fa gioco. Del tutto inedita la difesa, con l'esordiente Lazzari della Spal più Caldara-Romagnoli-Criscito da destra a sinistra, e anche in avanti a supporto di Immobile c'è Zaza: è più un 4-4-2 che un 4-3-3. Chiesa si fa subito largo nella difesa portoghese, e al 1' va al tiro parato da Rui Patricio. Ma il Portogallo è più corto e soprattutto ha maggior tasso tecnico. Lazzari a destra soffre Bruma ma lo contiene, sono gli errori in uscita a far rischiar grosso Donnarumma. Come quello di Cristante al quarto d'ora, da cui nasce un cross di Bernardo Silva troppo arretrato per Andrè Silva. Passano cinque minuti e a perder palla è Caldara, fortuna che il tiro dell'ex milanista è centrale e Donnarumma lo blocca. Il centrocampo azzurro fatica a uscire dagli spazi stretti, ma c'è Zaza a far un lavoro doppio e quando dal centro si sguiscia via liberi sono rischi anche per la difesa lusitana. Torna però a crescere il Portogallo, che nella fase centrale del primo tempo va vicina al gol. Glielo negano al 27' Romagnoli, ribattendo sulla linea un tiro di Bernardo Silva, e poco dopo la traversa, che respinge la carambola di Cristante sul cross di Mario Rui. Al minuto 35' Criscito rischia rigore su Pizzi, poi i minuti finali segnano una reazione azzurro: prima il tiro al volo di Jorginho (41'), poi una buona combinazione a destra Chiesa-Zaza, con la punta torinista murata al tiro. La ripresa comincia malissimo: bastano tre minuti, Caldara perde palla sulla trequarti e Bruma si trova lanciato nel vuoto azzurro fino al limite dell'area, dove cambia gioco per Andrè Silva che stoppa guarda e batte Donnarumma di sinistro. L'Italia va in soggezione, Bernardo Silva al 9' sfiora il raddoppio con un gran sinistro. Mancini prova la scossa con Berardi al posto di Immobile. È ancora il Portogallo però ad andare vicino al gol, una ripartenza che Pizzi. Dentro Emerson per Criscito per dare spinta sulla fascia, poi Belotti per Cristante per un 4-2-4 super offensivo e in mezzo Zaza di testa sfiora la traversa. Ma l'immagine finale è quella di Bonaventura che perde palla in attacco e Renato Sanches sul ribaltamento che è murato da Donnarumma, a pochi minuti dalla fine. Appuntamento al 14 ottobre, si giocherà Polonia-Italia.
Angelo Caradonna