Marco Verratti

Italia-Israele, l'ira di Verratti: non accetto i fischi 

Il centrocampista abruzzese: «In Italia basta poco per passare da fenomeno a incapace»

REGGIO EMILIA . «Non sono d’accordo con i fischi, in Nazionale non è mai facile, basta vedere la Francia che ieri ha pareggiato col Lussemburgo». Marco Verratti non ha gradito i fischi del Mapei Stadium al momento del cambio con Montolivo nel finale di Italia-Israele. «Siamo sempre pessimisti ma questo ci aiuta a fare di più e a portare la gente dalla nostra parte», spiega il centrocampista del Psg, «le cose in Italia cambiano in fretta: basta una buona prestazione per essere dei fenomeni ed una meno per non essere capaci a giocare a calcio... Siamo contenti della prestazione, le abbiamo vinte tutte tranne il pari e la sconfitta con la Spagna, che ci è superiore. Oggi (ieri, ndr) però potevamo chiuderla prima, però siamo contento».
Sospiro di sollievo per Ventura. «Dopo Madrid, ora sono felice: era chiaro che contava il risultato, ma aver passato 80 minuti in area avversaria cercando il gioco mi soddisfa»: sono le prime parole del ct dell'Italia dopo l'1-0 su Israele. «I fischi? Se vuoi essere una squadra forte, non devi ascoltarli», ha aggiunto il ct commentando il malumore del pubblico di Reggio Emilia dopo lo 0-0 del primo tempo. «Se perdi ti fischiano, se vinci ti applaudono. Le tante critiche dopo la Spagna mi dicono che questo è un posto dove la responsabilità è alta. Ma la vera sorpresa sarebbe stata se fossimo andati a Madrid a vincere e ribaltare il pronostico, non andare ai Mondiali attraverso i play off». Parlando della partita, Ventura ha ammesso che nel primo tempo l'Italia «è stata statica», mentre nel secondo «abbiamo cominciato a mettere palloni in mezzo e a creare occasioni da gol».
Poco dopo è il turno di Gigi Buffon. «Sono arrivati fischi in alcuni momenti nei quali non trovavamo determinati sbocchi, ma questo fa parte della nostra filosofia, il possesso palla in Italia non è gradito, in Spagna tutto lo stadio applaude, in Italia no e quindi abbiamo dovuto cercare di forzare la giocata anche per andare incontro ai gusti del pubblico. Abbiamo fatto una buona gara, magari anche rischiando qualcosina ma ci sta», questa l’analisi del capitano azzurro che ha spiegato i fischi con un problema di mentalità e poi prende le difese di Ventura ribadendo la fiducia del gruppo nei confronti del ct e delle sue idee tattiche. «Il mister ha esperienza e deve fare quello che sente, anche in base a quello che diamo noi giocatori e alle nostre caratteristiche, sente di seguire un certo tipo di gioco e noi lo seguiamo con fiducia«, ha concluso Buffon. Infine, Matteo Darmian ha indicato la causa delle difficoltà incontrate con Israele. «Loro si difendevano in dieci dietro la palla per poi ripartire, noi abbiamo cercato di fare la partita e forse abbiamo avuto premura nel far gol a ogni costo. Nel secondo tempo abbiamo avuto più pazienza, cattiveria e determinazione: volevamo riscattare la sconfitta di Madrid e lo abbiamo fatto».