Marco Verratti

Italia-Spagna, Verratti trequartista a Madrid 

Domani la partita al Bernabeu, il pescarese torna sul divorzio dal procuratore Di Campli

FIRENZE. Buffon tra i pali, Barzagli-Bonucci-Chiellini in difesa, Conti-Montolivo-De Rossi-Darmian a centrocampo, Verratti alle spalle del tandem d'attacco Belotti-Immobile, 9 reti sotto la gestione Ventura. Più si avvicina il giorno della sfida e più s'annuncia questa l'Italia titolare che domani alle 20,45 affronterà la Spagna al Bernabeu. Gian Piero Ventura continua a fare prove su prove nei suoi allenamenti blindatissimi a Coverciano (l'ultimo questa mattina, sempre a porte chiuse, prima della partenza a metà pomeriggio per Madrid). In questi giorni il ct, che ieri ha ricevuto la visita del presidente Tavecchio e del dg Uva che hanno pranzato con la squadra, ha testato il gruppo anche coi moduli 3-4-3 e 4-2-4 a lui più caro: in tal caso resterebbero fuori fra gli altri Barzagli e Montolivo, arretrerebbe Verratti ed entrerebbero Candreva e soprattutto Insigne, uno degli azzurri più in forma come ha ribadito oggi anche De Rossi. La sensazione però, avvalorata da quanto emerso dal campo in questi giorni, dall'ammissione di Verratti nel ruolo di trequartsta («Stiamo provando anche questa soluzione») e dalle parole odierne di De Rossi, è che il napoletano sarà gettato nella mischia a gara in corso, come arma in più. «Non so se Lorenzo sabato partirà in panchina, dovesse però succedere sarebbe per una pura questione tattica, non una bocciatura», ha spiegato il capitano della Roma. «Le partite si decidono anche in corso d'opera, per questo è utile anche chi subentra. Oltretutto tutti faremo fatica perché la Spagna è una squadra che ti fa correre».
Quindi Verratti trequartista. Il giocatore pescarese non ha avuto un avvio di stagione brillante con il Paris Saint Germain. L'estate di Marco Verratti è stata un saliscendi di emozioni, dalle voci di mercato che lo hanno accostato ora al Barcellona, ora alla Juventus, al cambio di procuratore, passando dal lancianese Di Campli e Raiola con strascico di polemiche e commenti che poco sono piaciuti al 25enne centrocampista abruzzese. «Si è parlato tanto, anche troppo, certe cose mi hanno dato fastidio», ha raccontato dal ritiro azzurro di Coverciano. «Comunque, ho superato tutto». Come si è lasciato con Di Campli? «Lui era il mio miglior amico e lo è ancora, poi però c’è il lavoro. Mi è dispiaciuto, mi assumo la responsabilità, ma ci sono state cose che non mi sono andate bene, cose che mi hanno dato fastidio, soprattutto in Francia. Non era importante dire la verità, ma per primi scrivere quello che si voleva; quello non è più giornalismo, sono cose che non capirò mai: ero in vacanza, mi alzavo e leggevo cose che mi riguardavano. Questo è stato il travaglio più grande ma l’ho superato».