L’anno prossimo partenza da Gerusalemme? 

Nel 2018 la corsa potrebbe varcare per la prima volta i confini europei. E per le montagne più opzioni

MILANO. Il Giro d’Italia numero 100 si conclude proprio mentre comincia a prendere corpo la nuova edizione. Qualcosa già si muove nella macchina organizzativa della corsa rosa che, dopo essere entrata nel ristrettissimo club delle centenarie, prepara una nuova e appassionante sfida. L’edizione tutta italiana del Giro d’Italia è già solo un ricordo, perché tutti gli indizi della grande partenza 2018 portano a ipotizzare un prologo in Polonia, come attesta l’invito dell’impalpabile Ccc Sprandi (formazione polacca, appunto) all’edizione di quest’anno. Nelle ultime settimane, tuttavia, comincia a prendere corpo la candidatura di Israele e, in particolare, di Gerusalemme che si sarebbe candidata come sede di partenza della prossima edizione. Potrebbe essere la prima volta nella storia che il Giro prende il via da fuori dei confini europei, dopo avere esordito in Danimarca, Olanda e perfino Irlanda. Già negli anni scorsi si era parlato di Stati Uniti (Washington) - all’epoca della gestione Zomegnan - addirittura di Giappone, per un arrivo sul Monte Fuji, dopo quattro giorni di corsa. La Terra Santa resta più di una location suggestiva, perché è nelle intenzioni di Urbano Cairo dare visibilità mondiale a una corsa così gloriosa. La decisione dovrebbe arrivare entro giugno. L’altra pista calda porta in Sicilia, in particolare nella Valle del Belice - tra le province di Palermo e Trapani (zona occidentale) - dove l’anno prossimo verranno ricordate le vittime del terremoto, 50 anni dopo la tragedia del 1968. I sindaci dei Comuni del comprensorio sarebbero pronti a consorziarsi, per assicurarsi una tappa della corsa rosa. La carovana, da Israele, si trasferirebbe dunque sull’isola per una frazione della memoria. Il 2018 è l’anno degli anniversari: non solo terremoto del Belice, ma anche la fine della Grande guerra (1918). Nel 1988 il Giro si concluse nella città della vittoria italiana, a Vittorio Veneto. L’anno prossimo potrebbe concedere il bis, anche se al momento non sarebbero state prese decisioni in questa direzione. Le piste più battute restano sempre quelle che portano a Milano e Roma, scartata dal Giro 100. Capitolo salite. Innanzitutto, Pratonevoso, in Piemonte, ma anche le Sorgenti del Piave, campo di battaglia della Grande guerra. Il fiume Sacro alla Patria è considerato come il luogo ideale per commemorare i caduti. Poco lontano c’è la salita dello Zoncolan e, a tal proposito, il promoter Enzo Cainero, zio dell’olimpionica del tiro a volo di Pechino 2008, è tornato a bussare alla porta di Rcs Sport, per riproporre una delle salite più dure di tutto il panorama ciclistico. Nel 2018 potrebbe debuttare il terzo versante, mai scalato, ma non meno duro, di Priola: salita dalla frazione di Sutrio, Duron, Sella Valcalda e l’arrivo classico sullo Zoncolan le ipotesi di percorso. Nel 2007 furono oltre 100mila i tifosi che assistettero, in quella specie di megastadio del ciclismo che è lo Zoncolan, alla battaglia sui pedali. La Carnia, dunque, potrebbe tornare protagonista della corsa rosa.