L’Aquila si butta via, il Pineto ne fa 3 

Tonfo casalingo dei rossoblù apparsi sottotono. Il vantaggio di Ibe illude, poi gli ospiti escono fuori nella ripresa

L’AQUILA. Se è il primo caldo, oppure l’inizio della fine, lo diranno le prossime due partite. L’Aquila che si butta via in casa contro il Pineto, dopo l’exploit di San Marino, s’infila nel mini-ciclo di tre sfide che mettono in palio i play off rimediando la seconda sconfitta interna stagionale. La prima le fu inflitta il 15 ottobre dell’anno scorso dal Castelfidardo (1-2).
Stavolta, il fortino sul quale il gruppo di Battistini ha finora costruito la gran parte delle proprie fortune è costretto a capitolare dopo un assedio, neppure a ritmi troppo elevati, condotto da un Pineto più reattivo, tra mente e gambe. La squadra biancazzurra, al sesto risultato utile consecutivo, grazie ai tre punti strappati allo stadio Gran Sasso d’Italia-Italo Acconcia sale al quarto posto, scavalcando L’Aquila e consolidando la propria posizione nella griglia dei play off. I rossoblù, invece, scalano di una posizione.
In casa L’Aquila è cambiato poco o nulla rispetto a sette giorni fa. Le solite voci di cordate (stavolta le ultime piste portano in Ciociaria, ma si tratta soltanto di voci), accompagnate dall’apertura di credito dei vecchi soci («disponibili a rilasciare le opportune garanzie in ordine alla sostenibilità del piano di pagamento dei debiti pregressi»), fino alla chiosa che sa quasi di provocazione («prenderemo in considerazione solo quelle proposte che siano accompagnate da un progetto sportivo di alto livello, la cui sostenibilità economica sia opportunamente e adeguatamente garantita»). Fin qui la vecchia società.
Impossibile pensare che, dai e dai, la situazione di perenne emergenza che vivono calciatori e staff tecnico non possa avere conseguenze.
In un contesto del genere, allora, in un ambiente che appare sempre più stanco persino di lottare contro l’ineluttabile, il gol di Ibe dopo appena sei minuti di gioco è, per l’appunto, l’ennesima grande illusione. L’Aquila, finora granitica proprio nell’emergenza, si scioglie sotto il primo sole. Quindi arrivano, in rapida successione, prima il pareggio, messo a segno da Ciarcelluti che sfrutta un errore di Boldrini, fa mezzo campo, arriva in area, dove lo fa passare anche Farroni, battuto; poi il gol annullato per fuorigioco a Padovani su assist di Esposito. E quindi, dopo una traversa di Mariani dalla distanza, l’altro giallo in area di rigore: un intervento di Pomante (con le mani) non sanzionato col rigore.
Se L’Aquila nel primo tempo almeno dà l’impressione di volerci provare, è nella ripresa che segna definitivamente il passo. Il segnale della resa è il salvataggio di Cafiero sulla linea di porta, a togliere un pallone calciato da Mariani. L’Aquila si allunga a dismisura e perde, oltre al controllo delle operazioni, anche la lucidità. Al 23’ Marianeschi conclude a rete, il pallone respinto da Esposito è un assist al bacio per Tomassini (ancora a segno dopo la doppietta al Castelfidardo) che non sbaglia. È il sorpasso: 1-2. Ancora Tomassini potrebbe bissare, ma Farroni si oppone, al 30’. Il Pineto ne ha ancora e trova pure il terzo gol. Lo firma Pezzotti. L’Aquila ci prova nel recupero, ma al 49’ Pepe (uno dei tanti ex) salva pure lui sulla linea su tiro di Padovani.
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