Cristiano Biraghi, autore del gol decisivo degli azzurri in Polonia

PALLA AL CENTRO

L'Italia va con Biraghi, è il segno del destino

Ormai non ci sperava più nessuno. Polonia-Italia sembrava incanalata sullo 0-0, l’ennesimo assalto a vuoto a una vittoria sfuggente. Bella Italia, sin troppo per una squadra incapace di monetizzare tanta superiorità. Attacco con i piccoletti, senza un centravanti di ruolo. Con Bernardeschi, che Allegri alla Juve sta impostando come mezzala, al centro del tridente d’attacco. Legni e occasioni da rete sciupate. Poi, quando il rosario delle recriminazioni era già pronto per essere snocciolato, ecco la zampata di Cristiano Biraghi che regala il successo che mancava, in una gara ufficiale, agli azzurri da un anno. Un gol che l’ex biancazzurro ora in viola dedica al compianto Davide Astori con chiari segni verso il cielo. Vittoria da contestualizzare senza enfatizzarla più di tanto. Una boccata d’ossigeno per l’Italia che così scongiura la retrocessione in Nations League. Sarebbe stata un’altra onta per i colori azzurri. E, invece, ecco il guizzo di Biraghi, uno che a Pescara è passato senza lasciare il segno nell’ultimo campionato in serie A. Il segno del destino. Chissà, un punto di partenza per il nuovo corso di Mancini che il 17 novembre a Milano si giocherà il primo posto e la qualificazione alla final four contro il Portogallo. Resta il problema del gol. E il fatto che Mancini rinuncia a Ciro Immobile, l’unico centravanti vero come lo stesso ct ha ammesso. Il tecnico non lo fa entrare a Chorzow, addirittura gli preferisce Lasagna negli ultimi minuti. E questo fa pensare che non ci sia feeling tra i due e che magari quel post sui social di Immobile, con la media gol nella Lazio e in azzurro, dei giorni scorsi fosse indirizzato proprio a Mancini che continua a tenerlo fuori. Non c’è controprova, ma con tutte quelle palle gol a disposizione un rapace da area di rigore come Immobile sarebbe andato a nozze contro la Polonia.
Archiviata la parentesi azzurra, ricomincerà il tour de force tra serie A, Champions e Europa League. Si ripartirà dalla Juventus a punteggio pieno dopo otto giornate. Tutti contro i campioni d’Italia per capire se veramente sono destinati a dominare la scena come negli anni scorsi.
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