L'allenatore del Pescara Bepi Pillon, il direttore tecnico Giorgio Repetto e il presidente Daniele Sebastiani

CALCIO

La serie B non sciopera, ma i calciatori chiedono il rinvio

Il campionato parte venerdì, il Pescara in campo sabato. Tommasi (Aic): «Ma resta lo stato di agitazione». E mercoledì nuovo direttivo di Lega Pro

ROMA. Tra i calciatori «rimane lo stato di agitazione» ma l'incontro tra i capitani della B e l'Aic non partorisce il temuto sciopero contro il blocco ai ripescaggi e il presidente della Lega di B, Mauro Balata, annuncia fiducioso: «Siamo pronti a cominciare venerdì con Brescia-Perugia». Nella prima giornata il Pescara gioca sabato 25 agosto alle ore 18 a Cremona, poi il 2 settembre all'Adriatico-Cornacchia contro il Livorno alle ore 18 e di nuovo in Lombardia, a Brescia, sabato 15 settembre alle ore 15. Quindi due gare in casa contro Foggia e Crotone. Turno di riposo il 23 dicembre. Ma il direttivo di Lega Pro mercoledì si riunisce a Roma e fa sapere che «può, molto probabilmente, essere deciso di posticipare la data di presentazione del calendario del campionato 2018-2019».

Insomma la B dice che giocherà regolarmente la prima giornata, ma i nodi non sono stati sciolti tutti: il braccio di ferro infatti prosegue, perché dopo la riunione a Roma (presenti anche i club di Serie C che ambiscono al ripescaggio), l'assocalciatori insiste sull'opportunità di rimandare almeno le prime due giornate. «In questi giorni faremo approfondimenti con i calciatori - dice il presidente dell'Aic, Damiano Tommasi - Rimane lo stato di agitazione e continuiamo a ritenere che sarebbe più opportuno quantomeno rinviare le prime due giornate per aspettare il pronunciamento del Collegio di Garanzia».

La data limite è quella del 7 settembre, giusto il tempo di bloccare le prime due giornate di B e attendere un pronunciamento che secondo Tommasi «non è così certo dia ragione alla federazione e alla Lega». Qui secondo l'Aic starebbe proprio la «fretta» della Lega di iniziare prima che l'organo di garanzia facente capo al Coni rischi di vanificare tutto. Per questo Tommasi denuncia «pressioni» da parte dei club, qualche capitano si lamenta contro il suo presidente: «Io sono per le cose giuste». Ma la risposta del presidente della Serie B è sempre la stessa e suona così: «La B a 19 squadre è un bene per il sistema calcio, siamo pronti a cominciare». Ciò che invece «probabilmente» non farà la Lega Pro e il motivo si intuisce: il presidente Gravina, alleato di Tommasi nella lotta alla fine del commissariamento, intende prevenire un pronunciamento del Collegio contrario alla B a 19 squadre, preservando quindi la possibilità alle possibili ripescate di aspettare di sapere in che categoria poter giocare. Insomma a pochissimi giorni dal fischio d'inizio la tensione resta. E tra i tanti problemi del pallone ci mancava pure la grana Dazn. Alcuni presidenti - stavolta di Serie A -, infatti, non nascondono preoccupazione per l'avvio problematico della piattaforma che trasmette tre delle dieci partite di giornata.