La Virtus Lanciano verso il concordato preventivo

Debiti per oltre 10 milioni e quasi 4 di crediti: ecco la situazione della società di Valentina e Guglielmo Maio

LANCIANO. La Virtus Lanciano ha deciso di ricorrere all'ammissione della procedura di concordato preventivo. La partita non si gioca più su un campo di calcio, ma nelle aule del tribunale. Non si tratta di un'indiscrezione, ma di un orientamento messo per iscritto il 28 novembre scorso dall'amministratore della società Claudio Di Menno Di Bucchianico. Una volontà che prende spunto dall'esito dell'assemblea dei soci del 15 novembre scorso. I soci sono, ovviamente, Valentina Maio e il fratello Guglielmo che hanno il 50% a testa delle quote della Srl. Alla decisione di non iscrivere la prima squadra al campionato di Lega Pro del luglio scorso, ora fa seguito un ulteriore passaggio che ha come fine ultimo la chiusura dei battenti, già paventata nei mesi scorsi. Di conseguenza, la famiglia Maio non intende nemmeno proseguire l'attività a livello giovanile che pure sta svolgendo in città con i circa 210 tesserati.

La richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo sarà inoltrata al tribunale di Lanciano nei prossimi giorni, ma ormai il dado è tratto. E la società che per otto anni ha fatto calcio a Lanciano, guadagnandosi anche l'attenzione dei mass media nazionali con l’esperienza in serie B, è destinata a scomparire. Prima, però, ci sono dei passaggi tecnici e sostanziali da adempiere. Una partita ancora tutta da giocare. Alla domanda rivolta al tribunale, poi, farà seguito la trattativa con i creditori ai quali la famiglia Maio farà una proposta di transazione. Non è dato sapere quanto proporrà ai creditori; solitamente, tanto per rendere l’idea, non va oltre il 50% del debito complessivo.

I numeri. Leggendo le carte del bilancio al 30 giugno 2016 balza subito all'occhio una nuova perdita di esercizio, pari a 2.379.788 euro. Che si aggiungono ai 3.030.852 dell'anno precedente e al passivo delle stagioni precedenti. In totale i debiti ammontano a 10.381.667 euro a fronte dei quali l'amministratore delegato Di Menno Di Bucchianico ha iscritto a bilancio crediti per 3.903.000 euro. La differenza è di circa sei milioni e mezzo di euro.

L’ultima stagione e i costi.Va sottolineato che nell'ultimo campionato di serie B i costi di gestione sono stati ridotti all'osso, attraverso la cessione dei calciatori più importanti. Eppure a bilancio c'è una perdita d'esercizio consistente, oltre 2,3 milioni di euro, che si può giustificare solo con il totale disimpegno dei soci. Una stagione, come si ricorderà, caratterizzata dai punti di penalizzazione in classifica per il mancato pagamento (nei termini previsti) degli oneri previdenziali e fiscali.

Ovviamente, merita un approfondimento il capitolo dei debiti riconosciuti. Leggendo l'ultimo bilancio ecco che balza all'occhio la voce più imponente, quella dei debiti verso l'Erario che ammonta a 4,3 milioni di euro; e quella di 1,2 milioni relativa agli enti previdenziali. Poi, ci sono quasi 1,3 milioni di esposizione verso le banche; 2,129 milioni verso i fornitori. C'è anche un debito verso i soci, ovvero i fratelli Maio, di 370mila euro.

Nel caso in cui i creditori non dovessero accettare la richiesta di concordato preventivo potrebbero aprirsi le porte del fallimento. Ma questa è una prospettiva tutta da valutare, anche perché non risultano essere state depositate istanze di fallimento da parte di chi aspetta di essere pagato. Essendo una Srl in cui i soci sono persone fisiche le altre aziende del Gruppo Maio non saranno toccate dall'esito di questa procedura.

La famiglia Maio in questi mesi si è ritirata nel più completo silenzio, proseguendo nelle sue attività imprenditoriali. In città, la scorsa estate, è stata più volte contestata dalla tifoseria rossonera. Dall’accoglienza festosa del 2008 alla fine ingloriosa degli ultimi mesi, passando per la storica promozione in B del 2012. Una parabola che ha lasciato la città senza calcio. L'ultima notizia risale alla costituzione di una società di procuratori, di cui sono soci, tra gli altri, Guglielmo Maio e il cognato Manuel Turchi che ha cessato l'attività di calciatore di pari passo con quella della Virtus Lanciano.

@roccocoletti1

©RIPRODUZIONE RISERVATA