SPORT IN ABRUZZO

Le strutture ci sono ma il 20% non funziona 

Censimento del Coni: 1.815 spazi (all’aperto e al chiuso) dove fare sport: il calcio a 5 ha il maggior numeri di impianti

PESCARA. Sono 1.815 gli impianti sportivi distribuiti sul territorio abruzzese. Luoghi, al chiuso o all’aperto, dove è possibile fare sport. Indistintamente, pubblici e privati. È il risultato di uno studio commissionato dal Coni Servizi e finanziato dalla regione Abruzzo che è durato un anno e mezzo e che sarà presentato questa mattina nel corso di un convegno all’Aquila al quale parteciperà anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. Il dato abruzzese è in linea con lo standard medio nazionale, sostanzialmente buono anche se non c’è molto da cullarsi sugli allori, perché dei 1.815 impianti sportivi il 20% non è utilizzato. Principalmente per due motivi: o perché inagibili o perché non esiste manutenzione. Ed è questo il problema sostanziale che emerge dallo studio che è stato condotto da Sonia Bove (Pescara), Cristina Lombardi (Teramo), Marco Gregori (Chieti) e Vincenzo Del Principe (L’Aquila) coordinato dall’ingegner Antonio Roberto Di Matteo sotto la supervisione di Cristina Malvani del Coni nazionale.
Le strutture esistono, ma è faticoso farle funzionare perché gestione e manutenzione sono costose e gli enti pubblici non hanno abbastanza risorse in bilancio. In prospettiva, almeno nelle piccole realtà, appare non più rinviabile la costituzione di consorzi che possano garantire la gestione e la sopravvivenza delle strutture. Il censimento che sarà presentato oggi all’Aquila non tiene conto dei danni provocati da nevicate e terremoto del gennaio scorso, quindi probabilmente sarà integrato nei prossimi mesi.
E comunque tutti i dati raccolti saranno inseriti in un software del Coni in cui ci sono già presenti quelli relativi a Calabria, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Molise che hanno sfruttato un finanziamento del governo centrale. Un software che sarà possibile aggiornare e grazie al quale in un apposito sito internet sarà possibile consultare dove e come fare sport. La provincia di Chieti è quella che ha il maggior numero di strutture (566) davanti a L’Aquila (460), Teramo (457) e Pescara (332). Dei 1.815 impianti esistenti sul territorio regionale, 124 funzionano parzialmente e 260 no.
Le motivazioni: si va dal lavori di ristrutturazione in corso, all’inagibilità, passando per i danneggiamenti dovuti a eventi eccezionali. Altro dato interessante: l’84% degli impianti sportivi è stato costruito dopo gli anni Settanta; il 68% dopo gli anni Ottanta. Ovviamente, il quadro generale abruzzese ha tratto indubbio beneficio dai grandi eventi che sono stati realizzati in epoca recente.
In primis, gli Europei di basket femminile del 2007 e poi, ovviamente, i Giochi del Mediterraneo del 2009 che, è vero, si sono lasciati una scia di polemiche e di debiti, ma sono stati elemento propulsore per potenziare l’impiantistica sportiva che ancora oggi è fruibile.
In base al censimento emerge una curiosità: è il calcio a 5 la disciplina più praticata, dal momento che ci sono 796 impianti dove poter giocare. A seguire il tennis (596), attività ginnico motoria, ad esempio fitness, (472), pallavolo (436) e calcio (354).
Nel dettaglio gli impianti sono per larga parte sportivi (1.040), il 15% scolastici, il 12% spazi pubblici in cui fare sport, ad esempio le piste ciclabili. E ce ne sono anche tre militari, oltre che 18 inseriti in strutture turistiche o alberghiere. L’ultimo censimento degli impianti sportivi in Abruzzo risaliva al 1996. Un’altra epoca!
@roccocoletti1. ©RIPRODUZIONE RISERVATA