Lucarino: «Qui per vincere, il Lanciano merita di più» 

Il difensore ex Amiternina è il primo acquisto dei rossoneri: «Ho accettato subito  perché questo è un club blasonato che dovrebbe stare in ben altre categorie»

LANCIANO. Il cuore e la carriera da calciatore li ha divisi soprattutto tra il Piemonte e il Molise: la regione dove è nato e cresciuto con la famiglia, e quella delle origini. Riccardo Lucarino, difensore centrale che compirà 26 anni a novembre, arriva al Lanciano con le idee chiare: vincere e crescere. È stato il primo acquisto dei rossoneri in vista della prossima stagione di Eccellenza, e qui ritrova l’allenatore Alessandro Del Grosso. «Con lui due anni fa all’Olympia Agnonese è stata una grande annata», ricorda Lucarino, «finora la più bella della mia vita: abbiamo scritto la storia grazie anche al fatto che avevamo un gruppo meraviglioso». Questo ritorno alla corte di Del Grosso come è maturato? «Ci eravamo sentiti nel dicembre scorso, ma avevo già trovato una sistemazione. Poi a fine campionato ci siamo risentiti sia con Del Grosso sia con il presidente Fabio De Vincentiis, e ho scelto di venire qui». Una decisione arrivata abbastanza presto in un mercato, come quello dei dilettanti, che ci mette un po’ di più a decollare. «A parte il fatto di tornare a giocare con Del Grosso, sono stato molto contento della chiamata del Lanciano: è una squadra che vuole vincere come voglio vincere io, e che non dovrebbe stare in queste categorie». Conosce qualcuno dei nuovi compagni di squadra? «Ad Agnone c’era il preparatore atletico Alessandro Spinoglio, altro grandissimo professionista, mentre il primo anno che ero stato all’Olympia, nel 2014-2015, in squadra c’era Alessio Natalini, pure lui difensore centrale, gran giocatore e gran persona». Lì in mezzo alla difesa per ora siete in parecchi. «Io credo che la concorrenza sia una cosa positiva, perché ad ogni allenamento sei stimolato a fare e a dare qualcosa di più: aumentare impegno e concentrazione fa bene ai singoli giocatori ma sopratutto all’intera squadra».
Del Grosso è un amante del 4-3-3, ma in qualche occasione ha cambiato schema in 3-4-3 o 3-5-2: Lucarino preferisce la difesa a quattro o a tre? «Per me il modulo è una questione che passa in secondo piano rispetto ad altro: la prima cosa importante quando si scende in campo è l’atteggiamento. Mi è capitato di adattarmi bene a tre dietro, anche se sono più abituato a giocare a quattro». Centrale destro o sinistro? «Nasco come destro, ma mi sono sempre allenato molto a usare il sinistro, per cui non ho difficoltà a spostarmi da un lato all’altro». Conosce già l’Eccellenza abruzzese? «Per esperienza personale non molto: ho iniziato la scorsa stagione con l’Amiternina. Però da quello che ho visto è un campionato duro, dove c’è più di una squadra molto competitiva. Non sarà facile vincere ma ce la metteremo tutta».
A stare da queste parti comunque è già abituato. «Sono nato e cresciuto con la mia famiglia in provincia di Alessandria, ma ho origini a Vastogirardi, dove ho un pezzo di cuore: venire quaggiù è sempre stato un piacere». È più uno stimolo o più una responsabilità giocare questo torneo con un club di blasone? «Io sono molto contento di essere qui perché posso dare un contributo a una squadra importante, e allo stesso tempo penso che possa aiutarmi molto a crescere: sono pronto a dare il 110 per cento. È giusto che ci siano responsabilità da prendersi di fronte a una piazza esigente, perché aiuta a crescere. In ogni caso è difficile giocare senza doversi prendere responsabilità».
Ad accordo fatto ha indossato subito la maglia “virtualmente”: sui social ha inserito come immagine del profilo una foto con la sciarpa del Lanciano. «Sì, sono già pronto mentalmente e voglio farmi trovare pronto anche fisicamente, visto che mi sto allenando a casa in attesa di tornare giù per il ritiro, che dovrebbe iniziare a fine luglio».
Andrea Rapino
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