Mecomonaco in ansia per l’infortunio a Franchi 

Tra i giallorossi il tecnico Pascucci non parla, il presidente Bartolini promette altri rinforzi

AV EZZANO. Con uno spirito di sacrificio che lascia ben sperare per il futuro, l’Avezzano sfrutta gli errori del Giulianova e passa il turno. Soddisfatto ovviamente Antonio Mecomonaco: «Devo fare i complimenti ai ragazzi, perché sapete tutti che siamo partiti un po’ in ritardo, ma questa sera, dal punto di vista dell’impegno e della voglia, sono stati tutti encomiabili e il merito è giusto che vada a loro». Prova valida anche per la parte atletica: «E non posso che dichiararmi soddisfatto anche per questo, perché è il premio al tanto lavoro svolto in questi giorni, ma dobbiamo restare con i piedi per terra, perché questo è ancora calcio d’agosto ed è presto per esprimere giudizi». Unico neo, l’infortunio di Franchi: «Ha subito una distorsione al ginocchio, ma spero che non sia nulla di grave perché per noi è un elemento importantissimo che con la sua velocità e il suo controllo di palla, ci consente un’ampia gamma di giocate». Carlo Pascucci non passa in sala stampa; per lui parla il presidente Luciano Bartolini: «La coppa Italia rappresenta sempre un terno al lotto e oggi (ieri sera, ndc) ne abbiamo avuto la conferma, perché fino al momento dell’infortunio capitato al nostro portiere, la partita viaggiava sul piano del perfetto equilibrio. Se ci aggiungiamo che dobbiamo fare mea culpa anche in occasione del calcio di punizione che ha causato il raddoppio, il quadro è completo». È deluso Bartolini, ma lo maschera bene: «Lo scorso anno siamo arrivati quasi in fondo, adesso invece ci dobbiamo fermare subito, ma non mi sembra che abbiamo subito in maniera così netta l’avversario e poi a giorni arriveranno altri elementi, così che potremo completare la rosa in vista dell’inizio del campionato». L’ultima parola spetta al dottor Marco Iezzi, medico sociale dell’Avezzano: «Franchi è caduto dopo un contrasto e si è procurato una distorsione al ginocchio che valuteremo; l’ho fatto uscire in barella per evitare di caricare ulteriore peso sulla gamba infortunata, ma per avere un quadro della situazione più completo, bisogna aspettare almeno 48 ore».
Plinio Olivotto
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