Nibali, un’impresa da applausi 

Lo Squalo spezza il digiuno italiano dopo 12 anni: «A volte mi invento delle azioni e non so come faccio»

Lo Squalo è nella storia. Vincenzo Nibali ha vinto ieri la Milano-Sanremo, la "Classicissima" del ciclismo (109 edizioni), interrompendo il digiuno italiano che durava da 12 anni. Il corridore siciliano ha anticipato i tanti pretendenti alla vittoria con un'azione solitaria sulla salita del Poggio, ai -7 dal traguardo, alla quale, nonostante il coraggioso tentativo di Trentin, nessuno ha saputo rispondere. In via Roma, nel cuore di Sanremo, Nibali ha resistito alla rimonta del gruppo, regolato in volata dall'australiano Ewan sul francese Demare. Niente da fare per l'iridato Sagan (sesto) e il polacco Kwiatkowski (undicesimo). Da segnalare il 15° posto di Marco Canola, portacolori della Nippo Vini Fantini Europa Ovini. La formazione Professional di Sciotti e Marchesani è stata protagonista anche con il giapponese Hatsuyama, che ha fatto parte di una fuga di circa 240 km insieme ad altri otto corridori. Posizione finale numero 66 per il teatino Giulio Ciccone (Bardiani Csf). Brutta caduta per Mark Cavendish, che a 9 km dalla conclusione ha urtato uno spartitraffico. Continua il momento nero dell'esperto velocista britannico, vincitore della "Classicissima" nel 2009. Vincenzo Nibali, 33 anni, ha aggiunto la Milano-Sanremo al suo già straordinario palmarès, caratterizzato da due Giri d'Italia, un Tour de France, una Vuelta di Spagna, due Giri di Lombardia, due titoli di campione d'Italia e due Tirreno-Adriatico. «Non so se è la mia vittoria più bella», ha dichiarato il corridore della Bahrain-Merida, «ma ho fatto qualcosa di importante e che mi gusterò col tempo. Quando a volte mi invento azioni come quella sul Poggio non so nemmeno io come faccio. Avevo delle buone sensazioni sulla salita della Cipressa, poi sul Poggio ho atteso il momento giusto per scattare e rompere gli indugi. Negli ultimi 2 chilometri avevo paura di voltarmi a guardare il gruppo, il traguardo sembrava non arrivare mai. Mi sono presentato alla partenza a fari spenti e in serenità. Ringrazio la squadra per il perfetto lavoro svolto». «Per me è un’impresa», il commento del ct della Nazionale, Davide Cassani, «perché non può che essere tale quando si parte sul Poggio e si arriva al traguardo di Sanremo. E poi, era dal Novanta che un corridore da grandi giri (Bugno, ndc) non vinceva questa classica. Nibali è un campione, ricorda i corridori di una volta».
Ordine d’arrivo (294 km): 1) Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) in 7h18'43'' alla media di 40,208 km/h; 2) Caleb Ewan (Mitchelton-Scott) st; 3) Arnaud Demare (Groupama Fdj) st; 4) Alexander Kristoff (Uae Emirates) st.
Gaetano Lombardino
©RIPRODUZIONE RISERVATA