Parla Verratti: "Resto a Parigi, voglio Champions e Mondiali"

Intervista esclusiva al campioncino di Manoppello: "Possiamo vincere scudetto e Coppa e io punto a giocare i Mondiali in Brasile"

PESCARA. Monsieur Verrattì atto secondo. Esattamente un anno fa, il “soldo di cacio” di Manoppello stava passando dal Pescara al Paris Saint Germaine per 12 milioni di euro. Era il 18 luglio quando un raggiante Leonardo annunciò l’acquisto del centrocampista pescarese Marco Verratti, non ancora 20enne. A distanza di un anno la sua vita è cambiata, come il suo conto in banca. Contratto milionario fino al 2017, tanta popolarità, il posto in Nazionale, una Ligue 1 conquistata e gli occhi puntati dei grandi club europei. Verratti è tornato a Parigi domenica notte, ma prima di salire sul volo privato, dopo aver trascorso le vacanze tra Mikonos e Formentera, ha rilasciato un’intervista al Centro. «A casa mia si compra sempre», ha detto riferendosi al giornale.

Verratti, vacanze finite?

«Si, purtroppo. Sono stato a Mikonos, in Grecia, assieme a Marco Capuano e le nostre ragazze. E poi a Formentera con altri amici di Manoppello»

Insomma, si è rilassato parecchio?

«Già e sono pronto per tornare a lavorare alla grande. Sono carico e non vedo l’ora di riniziare. Ai primi d’agosto c’è subito la Supercoppa di Francia contro il Bordeaux. Dobbiamo vincerla per ripartire con entusiasmo»

Quindi, da come parla, fa capire che rimarrà al Psg al 100%, nonostante gli interessamenti di Real Madrid e Fiorentina?

«So bene che Ancelotti mi stima e che mi vorrebbe portare a Madrid come altre società, ma non dipende solo da me, anche dalla società».

Crede o no al progetto del Paris Saint Germain?

«Certo che ci credo. Il prossimo anno voglio andare ai Mondiali in Brasile e gradirei giocare in una squadra in cui posso mettermi in mostra. Il Psg mi fa giocare tutte le partite da titolare quindi è l’ideale, ma ripeto che non dipende solo da me».

Carlo Ancelotti è andato via, adesso c’è Laurent Blanc.

«Sapevo da tempo che Ancelotti sarebbe andato via, anche se le notizie sul suo addio sono arrivate dopo in Italia. Sono due allenatori diversi, perché Ancelotti ha fatto la storia del calcio europeo; dopo aver vinto in Italia, Inghilterra e Francia, adesso vuole provarci in Spagna. Blanc non lo conosco bene, ma il fatto che sia francese e vada ad allenare la prima squadra di Francia è una ottima base dalla quale ripartire. Sono certo che farà bene».

Il Psg per l’ennesima volta sta facendo un mercato scintillante, dopo aver preso Ibra, Lavezzi, Thiago Silva, Maxwell, Verratti, Pastore, Sirigu, Lucas, adesso ha preso Cavani per 64 milioni di euro.

«A Parigi siamo e sono abituati ai grandi colpi di mercato e alle grandi sfide. L’arrivo di un campione come Cavani è un chiaro segnale che la società ha tanta voglia di vincere. Lui è un fuoriclasse e farà la differenza anche in Ligue 1».

Magari la Champions League?

«Esatto, dobbiamo provare a vincerla».

Ma lei è così sicuro di rimanere a Parigi?

«Per me non ci sono problemi e il mio agente (Donato Di Campli, ndr) sta anche discutendo il rinnovo del contratto. Siamo in fase di trattativa e dobbiamo trovare un punto d’incontro».

Cavani è arrivato, ma Ibra rischia di partire.

«Spero di no. Zlatan è un caro amico e mi ha dato una grossa mano l’anno scorso. Spero tanto che rimanga al Psg».

Leonardo in due anni ha costruito una corazzata, ma ha deciso di dimettersi dopo la maxi squalifica (14 mesi) inflittagli dalla Disciplinare, per una spallata all’arbitro, che cosa ne pensa?

«Credo che sia una cosa assurda squalificare Leo per tutto quel tempo. La durata della squalifica è esagerata. Spero tanto che ritiri le dimissioni. Con lui ho un bellissimo rapporto e mi ha chiamato diverse volte durante le vacanze».

Parliamo della Nazionale, le ha dato fastidio non partecipare alla Confederation Cup?

«No, assolutamente. Prandelli ha fatto delle scelte e vanno rispettate. Adesso penso solo a fare bene per cercare di guadagnare la convocazione per il Mondiale in Brasile del prossimo anno».

Ha dovuto “ripiegare” sull’ Europeo Under 21.

«Ma quale ripiego! Sono contento di aver fatto l’Europeo under 21. Quella in Israele è stata una grande esperienza e peccato per aver perso la finale con la Spagna. Loro sono forti, ma non più di noi. Quest’anno l’under era davvero molto competitiva».

Quando tornerà a giocare in Italia? C’è la Fiorentina che lo segue.

«Fa piacere che le squadre italiane pensino a me. Un giorno tornerò sicuramente a giocare in Italia, ma non so se tra qualche settimana o tra qualche anno. Adesso io penso solo al Psg e voglio vincere la Champions».

Del Pescara che cosa ci dice?

«Quello che volete, sono preparato (ride, ndr). Seguo sempre molto attentamente quello che fa la mia squadra del cuore; poi da quest’anno c’è anche Giorgio Repetto che lo considero come un padre a livello calcistico. La società ha preso diversi calciatori, soprattutto dei giovani importanti. Frascatore, Piscitella, Politano sono molto validi e, poi, c’è Viviani, mio caro amico, che potrà fare bene».

Viviani sulle orme di Verratti?

«Lo spero, perché Federico se lo merita ed è un grande calciatore. Ci siamo sentiti poco tempo fa e gli ho fatto un grande in bocca al lupo per la sua nuova avventura. Finalmente è arrivato a Pescara, visto che se ne parlava da tre anni del suo possibile sbarco in Abruzzo. La società, a mio avviso, ha fatto un grande acquisto. Come tipologia di calciatore è leggermente diverso da me. Lui ha un grande tiro, vede la porta e ha un lancio pazzesco».

Pescara pronto per tornare in A?

«Certo, oltre al Palermo, non vedo grosse squadre che possano impensierire i biancazzurri».

Le manca la sua vecchia squadra?

«Caspita quanto mi manca. Sono dovuto tornare a Parigi; altrimenti, se avessi avuto un paio di giorni in più di vacanza, sarei andato a Rivisondoli a trovare i miei vecchi amici. Mi sento sempre con Maniero e Balzano, oltre a Marco Capuano».

Ecco, Capuano è uno dei giocatori che potrebbe essere ceduto.

«Spero di no per il Pescara. Marco è un grande difensore e secondo me è un lusso per la serie B. Spero che rimanga anche quest’anno».

È vero che ha chiamato il suo cane (un bulldog) Ciro in onore di Immobile ?

(ride). «Sì, anche. L’ho chiamato Ciro anche per lui. Il mio cane ha una testa enorme, avete mai visto quella di Immobile? È simile».

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