Perinetti: Zeman come me, un anziano con idee giovani

Il ds del neopromosso Venezia anticipa il prossimo torneo di B: «Sarà molto incerto Pescara e Palermo? Il paracadute è un bel vantaggio, ma i soldi vanno spesi bene»

PESCARA. Un altro successo in bacheca. A 66 anni Giorgio Perinetti non si è stancato di vincere. E nemmeno di mettersi in discussione. L’ex dirigente di Roma, Napoli, Juventus e Palermo è ripartito due anni fa dal Venezia ottenendo due promozioni consecutive. Dalla serie D alla B, un doppio salto che ha riportato il diesse romano insieme al tecnico Pippo Inzaghi in una dimensione più confacente alla sua figura. Salvo sorprese continuerà il suo lavoro in Veneto e l’anno prossimo, c’è da scommetterci, il club di Joe Tacopina sarà uno dei principali rivali del Pescara nella corsa alla serie A.
Perinetti, dopo 12 anni il Venezia è in B.
«Una grande gioia. Siamo partiti nel 2015 senza giocatori di proprietà e in due anni abbiamo dato vita ad un progetto ambizioso. Quest’anno in rosa c'erano 18 calciatori nuovi rispetto alla passata stagione. È stata una bella impresa, siamo andati oltre le più rosee aspettative grazie al lavoro della società, del tecnico Pippo Inzaghi e dei giocatori».
La sua ex squadra, il Palermo, è tornata in B con largo anticipo insieme al Pescara.
«Con tutto il rispetto nei confronti di questi due club, gli organici costruiti in estate erano inadeguati per la serie A. Non si poteva pensare di essere competitivi in un campionato così duro come la A. Ovviamente ha inciso anche un pizzico di sfortuna per ottenere risultati così scadenti. Talvolta sono mancate alcune vittorie quando le squadre le avrebbero meritate. Nel caso del Pescara, aver fallito quelle opportunità, ha significato il fallimento del tentativo di raddrizzare la stagione».
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