Person: io e Roseto sulla buona strada 

La guardia: «Ora la difesa funziona, presto torneremo anche a vincere»

ROSETO. Arrivato in Italia da pochi mesi per il suo primo anno da pro con la maglia del Roseto Sharks, Wesley Person Jr, figlio e nipote d’arte, si sta già distinguendo per le sue prestazioni, pur con qualche alto e basso tipico della sua giovane età, ma mostrando di avere le doti tipiche del primo violino. Anche lontano dal parquet, “Tatt” come lo chiamano in famiglia papà Wes e zio Chuck, entrambi vecchie glorie Nba, ha segnato un gran canestro: da poche settimane infatti, la sua compagna Sophie gli ha regalato un figlio. «Sono fortunato, non solo gioco da professionista come volevo fin da piccolo, ma adesso mi godo anche il nostro primo figlio, Tate, nato in una clinica romana». E peccato che in Italia non ci sia lo “ius soli”, altrimenti avremmo già potuto fantasticare su un cestista Person un giorno in maglia azzurra; di certo però, la dinastia è facilmente destinata a continuare. Di questi suoi primi mesi in maglia Sharks, Person si dice entusiasta: «Siamo solo all’inizio, ma penso di aver giocato abbastanza bene finora. Certo, il vostro stile di gioco è diverso da quello americano, ma penso di essermi adattato bene». Effettivamente, leggendo i numeri delle sue statistiche, si trovano solo conferme: miglior marcatore dei suoi a quasi 19 punti di media tirando col 50% da 2 e un ottimo 44% dall’arco: «La mia capacità di far canestro è il motivo principale per cui Roseto mi ha voluto, e come ogni realizzatore vorrei sempre più responsabilità in attacco. Ma come squadra segniamo già tanti buoni canestri quindi direi che va bene così, non penso sia il momento di riscrivere la sceneggiatura». Nell’ultima gara ha dovuto fare anche il playmaker insieme a Bushati, risultando però meno efficiente: «Io e Franko abbiamo dovuto adattarci, e cercare di mettere in ritmo gli altri piuttosto che puntare solo a canestro. Ma imparo in fretta, diventerò più aggressivo anche in questo ruolo». L’aver visto per l’ennesima volta una vittoria sfuggire nel finale, non sembra preoccuparlo: «Non penso ci manchi qualcosa, anzi secondo me abbiamo una squadra con un gioco completo, sia offensivo che difensivo. Certo, finora ci è mancato l’ultimo colpo buono per chiudere le partite: un difetto di gioventù che non ci deve far andare in panico, perché io ed i miei compagni sappiamo di cosa siamo capaci». Per centrare la salvezza però servono punti in classifica, e quindi altre vittorie. La ricetta per tornare a vincere secondo Person è semplice: «Sono sicuro che presto ci rimetteremo in pista e ricominceremo a vincere: secondo me abbiamo finalmente trovato una difesa che si adatta meglio a tutte le nostre abilità, e con qualche buona giornata in attacco che ci dia fiducia, diventeremo in fretta una squadra difficile da battere». E chissà che gli Sharks nelle prossime due gare trasferte consecutive non regalino davvero ai tifosi un risultato a sorpresa.
Marco Rapone
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