L'attaccante del Pescara Leonardo Mancuso

I BIANCAZZURRI AL 4° POSTO

Pescara, gli scontri diretti la chiave per la serie A  

Il Delfino deve invertire il trend negativo nelle gare con le prime del torneo 

PESCARA. L’ultima pausa prima del volatone. Mancano meno di due mesi (53 giorni, per l’esattezza) al gong finale, quando i giochi per la promozione diretta saranno fatti e sarà delineata la griglia play off. Il Pescara spera di andare in vacanza già dal 12 maggio - il giorno seguente all’ultima giornata di campionato- e di evitare la roulette russa degli spareggi promozione.
Il Delfino, quarto in classifica insieme al Lecce, subito dopo la sosta dovrà tornare a pigiare il piede sull’acceleratore. I 4 punti raccolti nelle ultime 4 gare sono davvero pochi per provare a centrare la serie A diretta o piazzarsi nel miglior modo nella griglia play off.

Il difensore biancazzurro Hugo Campagnaro

Calcolando anche che il Pescara, a differenza di Brescia e Palermo, le prime due in classifica, non ha ancora osservato il turno di riposo e, quindi, dovrà giocare una gara in meno. Non solo, ma dovrà fare i conti con il Lecce che sabato recupererà la partita con l’Ascoli, interrotta lo scorso 1 febbraio dopo appena pochi secondi di gioco a causa dell’infortunio occorso a Scavone dopo un violento scontro di gioco con l’ascolano Beretta. I salentini già sabato potrebbero superare il Delfino spingendolo al 5 ° posto per poi giocarsi lo scontro diretto domenica 31, allo stadio di via del Mare. Uno scontro diretto decisivo e con il Pescara chiamato ad invertire il trend nelle gare decisive. La media punti che viene fuori dai confronti con le squadre che occupano le prime posizioni della classifica è pessima. I biancazzurri di Pillon, infatti, hanno raccolto un punto in due gare con la capolista Brescia (1-1 al Rigamonti e 1-5 all’Adriatico), sono stati sconfitti nelle gare d’andata in trasferta da Palermo e Verona. Poi hanno battuto il Lecce (4-2) nel primo round che si è giocato all’Adriatico, mentre il bilancio col Benevento è in perfetta parità (2-1 all’Adriatico e 1-2 in Campania). Non solo, perché Brugman e soci hanno perso a Perugia (1-2) e sono stati battuti sia all’andata che al ritorno dal Cittadella (0-1 in casa e 1-4 al Tombolato). In totale, il bilancio con le squadre meglio piazzate della cadetteria è di 7 punti in dieci partite. Nelle ultime otto gare il Pescara avrà altri quattro scontri diretti: Lecce fuori casa; Palermo, Perugia e Verona in casa. Bisogna cambiare rotta e sfruttare il fattore campo, calcolando per esempio che il Lecce è la squadra che giocherà di più in casa (5 gare) e meno in trasferta (3). Serve una sterzata per provare a soffiare all’agguerrita concorrenza la serie A, distante adesso 4 punti, oppure ottenere il 3° o il 4° posto per evitare il turno preliminare dei play off. La media punti a gara (1,6) proietterebbe il Pescara a 57/58 punti e, quindi, con gli spareggi promozione blindati, mentre per la promozione diretta ne servirebbero almeno 63.
L’impressione è che, nelle ultime partite, senza uomini chiave (Brugman e Mancuso) abbia sofferto più del solito e adesso con il loro recupero potrebbe tornare a combattere per la promozione, mettendo in campo tutta l’esperienza della rosa, la quinta più anziana (27 anni di media) del campionato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA