Stefano Pettinari in azione (foto Luciano Adriani)

Pescara, poco ritmo: il Teramo cede solo nella ripresa

La squadra di Zeman vince 3-1 l'amichevole giocata ad Avezzano: reti di Pettinari, Coda e Benali per i biancazzurri, Fratangelo per i diavoli

AVEZZANO. Avanti, adagio, ma con un tris. Gambe pesanti, carichi di lavoro da smaltire e una seconda parte di ritiro da iniziare. Il Pescara non è ancora quello di Zdenek Zeman. I meccanismi devono essere assimilati del tutto dai biancazzurri, che, ieri, ad Avezzano, contro il Teramo, hanno potuto misurarsi con una squadra dal tasso tecnico diverso rispetto ai primi due test di Rivisondoli contro una rappresentativa locale e una squadra di dilettanti. Quella della scorsa settimana era la Virtus Teramo, ieri, invece, il Teramo di Antonino Asta e dell’ex ds biancazzurro Giorgio Repetto. Il Delfino vince 3-1 allo stadio dei Marsi di Avezzano, ma non mette in mostra i tanti volti nuovi, come Latte Lath, Cappelluzzo, Proietti, Ganz e Valzania, per fare qualche nome. Nel primo tempo, del gioco zemaniano si vede davvero poco. L’azione del gol del vantaggio biancazzurro, per esempio, è uno dei pochissimi lampi che il boemo vorrebbe vedere. Ritmi blandi, ma il calcio d’agosto è anche questo. Zeman lascia fuori gran parte dei potenziali titolari, affidandosi ai baby e a coloro che a fine mercato andranno via. Si mettono in mostra Mazzotta, il più pimpante, e Del Sole. Quest’ultimo, è quello che brilla maggiormente in attacco, anche se Pettinari, oltre al gol, sgomita e si danna l’anima nella morsa dei centrali del Teramo. Il primo gol arriva dopo tre giri di lancette: ottima la sovrapposizione di Mazzotta, a sinistra, che è riuscito a fornire l’assist a Pettinari per il gol del vantaggio. Dopo la prima rete, il Pescara si rintana e giochicchia, con pochissime folate. Brugman gioca pochissimo la palla a terra, preferendo i lanci lunghi, che Zeman poco tollera. Il Teramo trova il gol del pareggio con Fratangelo, abile ad eludere la marcatura di Mazzotta e Perrotta. Il primo tempo si chiude con l’ingresso sugli spalti di una settantina di ultras del Pescara, che hanno il tempo, prima del 45’, di appendere gli striscioni e di intonare qualche coro contro il presidente Sebastiani, in tribuna, seduto accanto a Vincenzo Marinelli e Vincenzo Pisacane, l’agente di Proietti, che ieri era non ha preso parte all’amichevole. Nella ripresa, Zeman, cambia il suo Pescara inserendo diverse pedine della “vecchia guardia”, come Memushaj, Benali, Coda e Coulibaly. C’è spazio per Mancuso e Nicastro e poi, man mano, entrano tutti. Nella ripresa lo spartito cambia leggermente, specie nel brio, visto che la manovra non è troppo veloce. Coda riporta avanti il Delfino, sfruttando di testa un preciso traversone di Crescenzi. Al 16’, poi, è Benali che chiude i conti, anche in questo caso sfruttando l’assist di Mazzotta. (l.d.m.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA