L'attaccante biancazzurro Stefano Pettinari

CALCIO SERIE B / IL PESCARA CHE VERRA'

Pettinari, bomber dal futuro incerto 

La punta: «Vorrei restare, ma bisogna prolungare il contratto»

PESCARA. Tredici gol, capocannoniere biancazzurro e primo anno da star. Per l’attaccante Stefano Pettinari quella appena conclusa è stata una stagione importante a livello personale, ma poteva andare decisamente meglio. Dodici gol nel girone d’andata, il miglior marcatore del Pescara, poi si è bloccato e con lui anche la squadra, che dai sogni play off è sprofondata in zona retrocessione. Il 26enne romano è stato l’emblema della stagione appena conclusa ed è stato un peccato, che, nel momento topico, si sia interrotto il suo feelling con il gol.

Bepi Pillon

«L’addio di Zeman ha influito sul mio rendimento a livello numerico», confessa il bomber cresciuto nella Roma, che ieri è stato premiato come “Miglior Biancazzurro”, manifestazione ideata dai giornalisti di Cronache abruzzesi Claudio Sghettini e Paolo Minnucci, che si è svolta alla piadineria La Romagnola di Montesilvano. Pettinari ha parlato del campionato appena terminato, toccando anche il discorso sul suo futuro in maglia biancazzurra. «Il gol più bello? Il terzo nella gara d’andata con il Foggia, vinta per 5-1, mentre, quello più importante, in casa, con il Bari, l’unico del girone di ritorno. Un gol pesante che ci ha permesso di strappare un punto importante». Pettinari, la scorsa estate, nelle gerarchie iniziali partiva alle spalle di Ganz, ma il boemo ha puntato tutto su di lui. «È vero, non partivo come prima scelta, poi sono andato in ritiro con grande professionalità, ho dato il massimo e devo ringraziare Zeman perché mi ha dato fiducia», ha detto l’attaccante. «In questa stagione c’è stata la svolta a livello mentale, sapevo quello che volevo in ritiro e sono riuscito a raggiungere quasi tutti i miei obiettivi». Quasi tutti, esatto, perchè il Pescara è andato a picco nella seconda metà del campionato. «Anche nella prima parte della stagione qualcosa non è andata per il verso giusto. Siamo stati troppo discontinui e subivamo troppe rimonte. Delle cose sono andate storte e nel girone di ritorno è stato peggio. Quando si cambia l’allenatore non è mai semplice e abbiamo pagato a caro prezzo alcuni errori». Un fallimento sportivo per il Delfino, visto che non sono stati centrati gli spareggi promozione. «Le qualità per fare i play off c’erano, ma a volte non siamo riusciti a seguire il mister in tutto e per tutto e, poi, non c’è stata la svolta con il cambio d’allenatore dopo Zeman. È stato un fallimento perché l’obiettivo era centrare i play off». E poteva arrivare anche la beffa dei play out, scongiurata grazie all’avvento di Pillon. «Il mister è arrivato in un momento difficilissimo ed è stato bravo a risollevarci. Abbiamo fatto bene e gran parte dei meriti sono suoi». Pillon sarà l’allenatore del Pescara anche l’anno prossimo, Pettinari sarà il bomber da cui ripartire? «È ancora presto per parlarne», dice la punta. «Qui sto benissimo e vedremo cosa succederà. Vorrei prolungare il mio contratto, che scade nel 2019, parlare con il presidente e trovare una soluzione». La sua permanenza, quindi, non sembra scontata. «Vorrei restare. Da parte mia c’è la volontà, ma dobbiamo metterci d’accordo».
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