il 14enne di casalincontrada 

Piano va forte con i consigli di papà Mirko: studio e pedalo per un futuro da professionista

CASALINCONTRADA. Un nome, una garanzia. Non è il caso di Simone Piano, che a dispetto del cognome che porta, va invece fortissimo. Tanto da aver sfiorato, appena una settimana fa, il titolo italiano...

CASALINCONTRADA. Un nome, una garanzia. Non è il caso di Simone Piano, che a dispetto del cognome che porta, va invece fortissimo. Tanto da aver sfiorato, appena una settimana fa, il titolo italiano di ciclismo su pista, specialità Omnium Sprint. E' accaduto nelle scorse settimane a Torino, nell'anello del velodromo Francone, teatro dell'edizione 2019 dei campionati italiani giovanili su pista. Simone, impegnato nella categoria Esordienti 2° anno, si è infatti arreso solo in finale, centrando un argento che rappresenta comunque un ottimo risultato. «Vero, anche se quando sei lì, ad un passo dal titolo, un po' di rammarico per l'occasione persa c'è sempre», il commento a margine del diretto interessato, che subito dopo, però, aggiunge: «La delusione è durata un attimo. Sono bastati gli sguardi pieni d'orgoglio dei miei familiari a restituirmi immediatamente il buonumore e la consapevolezza di aver comunque centrato un risultato importante».
14 anni compiuti lo scorso 30 gennaio, il campioncino della Pedale Teate vive con la famiglia a Casalincontrada, seguito passo passo dal papa Mirko, suo primo mèntore. «Per qualche tempo», rammenta il ragazzo, «ho anche praticato il basket, specie nei mesi invernali, ma la bici è la bici. Ed in tal senso mio padre, che nella Pedale Teate riveste anche il ruolo di allenatore, ha avuto un ruolo fondamentale per me».
Tantissime le gare vinte in carriera (anche fuori regione) tra i Giovanissimi, avendo iniziato a gareggiare sin dai 7-8 anni. Stesso discorso nelle categoria Esordienti 1° e 2° anno. Caraterizzate, entrambe, da altrettanti titoli regionali conquistati, rispettivamente, a Tollo nel 2018, e a Guarenna di Casoli quest'anno, pochi giorni dopo aver vinto una corsa altrettanto importante a Deruta, in Umbria. «In effetti», conferma, «non posso affatto lamentarmi di come mi stanno andando le cose in questo 2019». Che proseguirà con gli appuntamento di ciclocross, che di solito caratterizzano la seconda parte della stagione, anche se, oltre alla pista, il ragazzo si diletta pure su strada, specialità nella quale, non a caso, sono arrivati i sopraccitati titoli regionali.
Il tutto, di pari passo con gli impegni scolastici, essendo iscritto ad un istituto professionale di Chieti. «Non è facile», la sua replica, «ma ci provo, visto che mi piacerebbe un domani tentare la carriera da professionista. E' un traguardo a cui tengo, ma che non rappresenta per me un'ossessione», spiega Simone Piano, che confessa tutta la sua ammirazione per lo slovacco Peter Sagan e per l'italianissimo Elia Viviani.
La dedica del suo argento, però, ha tutt'altro destinatario: «Familiari a parte», conclude, «va in primis all'ex patron della Pedale Teate Bruno D'Urbano, scomparso un paio di anni fa». (s.d.c.)
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