Il portiere foggiano Nicola Leali e l'attaccante biancazzurro Gaetano Monachello visti da Marco D'Agostino

FOGGIA-PESCARA / IN CAMPO ALLE 15

Pillon modifica il 4-3-3: «Adesso serve la svolta» 

L’allenatore sceglie il 4-3-1-2: Marras trequartista alle spalle delle punte

LE FORMAZIONI UFFICIALI:

FOGGIA (4-3-3): Leali, Loiacono, Martinelli, Billong, Ranieri, Busellato, Greco, Deli, Galano, Iemmello, Kragl. A disposizione: Sarri, Noppert, Agnelli, Ingrosso, Cicerelli, Mazzeo, Marcucci, Boldor, Matarese. Allenatore: Pasquale Padalino.

PESCARA (4-3-1-2): Fiorillo, Ciofani, Campagnaro, Scognamiglio, Balzano, Memushaj, Brugman, Melegoni, Marras, Mancuso, Monachello. A disposizione Kastrati, Pinto, Bettella, Perrotta, Crecco, Kanoutè, Bruno, Sottil, Antonucci, Capone, Bellini, Del Sole. Allenatore: Bepi Pillon.

Arbitro: Volpi, di Arezzo

Reti: 44' pt, Deli; 22' st, Mancuso (rig.)

 

PESCARA. Uno snodo importante, una gara delicata. Da non fallire. Il Pescara cambia vestito, lascia in soffitta il 4-3-3 e riparte dal 4-3-1-2 visto nel secondo tempo contro il Brescia. I biancazurri oggi pomeriggio (ore 15) a Foggia sono chiamati ad invertire la rotta. Due punti in tre partite, quarto posto in classifica (insieme a Lecce e Spezia) e un 2019 ancora senza squilli. Numeri impietosi, per il Pescara, che aveva chiuso il girone d’andata al secondo posto in classifica. Due scialbi pareggi con Cremonese e Livorno, poi, domenica scorsa, la scoppola per mano del Brescia (5-1) e adesso due trasferte (Foggia e Crotone) consecutive insidiosissime. Prima fermata, lo Zaccheria di Foggia, uno stadio in cui il Pescara l’anno scorso è tornato a ruggire dopo tantissimi anni di cocenti delusioni.
L’anno scorso fu Mancuso a giustiziare i Satanelli e quest’anno il bomber del Delfino partirà di nuovo dall’inizio, ma in coppia con Monachello. I due agiranno insieme dall’inizio nel tandem offensivo, con Marras alle spalle come rifinitore. Fuori dunque Antonucci, Del Sole e Capone, con quest’ultimo che durante la rifinitura ha preso una botta al piede operato tre mesi fa.
Per il 19enne di Vigevano solo una contusione, tanto spavento, ma nessuna lesione. «Ho una certezza ed è il 4-3-3, ma sto valutando anche il 4-3-1-2 con il quale ci siamo espressi beni», dice un contratto Bepi Pillon durante la conferenza stampa. «Non è però il modulo che fa la differenza, ma è l’atteggiamento. Ci vuole la rabbia che abbiamo accumulato in settimana dopo i 5 gol presi dal Brescia. Bisognerà essere uomini e tirare fuori i gli attributi», catechizza il tecnico di Preganziol, che usa un linguaggio abbastanza colorito. A centrocampo ci sarà Brugman in cabina di regia, con Memushaj e Melegoni mezze ali, mentre in difesa spazio al ritorno di Campagnaro e Ciofani al posto di Gravillon e Del Grosso, entrambi squalificati. «Gaston ha recuperato», rassicura Pillon, che aveva temuto il peggio mercoledì per una distorsione alla caviglia dell’uruguaiano. Il Pescara più che del carattere ha bisogno di ritrovare un po’ di compattezza, cosa che non ha trovato nelle ultime uscite. «Oltre ai moduli, ci vuole il cuore. Sicuramente vedremo dall’inizio Monachello e Mancuso. La squadra ha subito capito il nuovo aspetto tattico», evidenzia il tecnico biancazzurro, che venerdì ha spento 63 candeline, «Sto valutando il 4-3-1-2 per permettere maggiore pericolosità offensiva con Monachello e Mancuso, ma può essere che scenda in campo con il 4-3-3 con Mancuso esterno e Monachello punta centrale». Con Marras che è di nuovo blindato da Pillon: «Del Sole fa più la fase offensiva mentre Marras aiuta tantissimo anche in fase difensiva ed è quello che chiedo a chi fa il trequartista». Contro il Foggia, dunque, Pillon spera di tornare alla vittoria anche se non sarà facile. «Loro sono una grande squadra e con grandi giocatori, specialmente davanti con Iemmello e Galano, senza dimenticare Kragl che è pericoloso con i suoi tiri dalla distanza. Dobbiamo essere compatti e corti. Il ko col Brescia deve esserci d’insegnamento». Il Pescara, dunque, deve riscattarsi dopo una settimana di polemiche. «Noi facciamo un mestiere che ci costringe ad accettare tutte le critiche. Non possiamo andare dietro le opinioni di tutti, sprecheremmo solo energie. Io accetto tutto e poi faccio le mie scelte per quello che ritengo giusto. Bisognerà essere bravi a trasformare le critiche in energie da mettere in campo». E oggi a Foggia il Delfino andrà in campo l’aiuto degli ultrà pescaresi, viste le restrizioni della questura. «È una scelta sbagliata», conclude Pillon, che avvisa i suoi: «Ora serve la svolta dal punto di vista caratteriale. Nei momenti di difficili, si vedono gli uomini».
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