Rabbia ultrà, la curva Nord rompe il silenzio per contestare Sebastiani

PESCARA. Sembrava una serata tranquilla con un pubblico composto che assisteva al match senza alcun tipo di coinvolgimento emotivo. D’altronde, in campo si affrontavano due squadre già retrocesse in...

PESCARA. Sembrava una serata tranquilla con un pubblico composto che assisteva al match senza alcun tipo di coinvolgimento emotivo. D’altronde, in campo si affrontavano due squadre già retrocesse in B. Invece, poco prima del quarto d’ora della ripresa, è esplosa la contestazione. I Rangers, gruppo storico della tifoseria pescarese, sono entrati in curva Nord scandendo cori contro la società. Il bersaglio principale degli improperi, come ormai accade da qualche settimana, il presidente Daniele Sebastiani, offeso ripetutamente dagli ultras biancazzurri che hanno anche acceso vari fumogeni. Gli insulti sono piovuti anche dal gruppetto che occupa la parte bassa del settore Distinti lato curva Sud. Contestato anche il ds Luca Leone. Nemmeno Zeman è stato risparmiato dalla furia dei sostenitori pescaresi. Il pessimo rendimento in campionato ha creato un’ampia frattura tra la tifoseria e la squadra. Un problema in più in ottica futura, dal momento che, oltre a rifondare l’organico cercando di consegnare a Zeman una squadra in grado di competere per la lotta al vertice, la dirigenza dovrà anche riconquistare la fiducia del pubblico, profondamente deluso da un torneo fallimentare. I Rangers avevano deciso di disertare le gare casalinghe del Pescara circa tre mesi fa, prima del match contro il Genoa, quando Zeman fece il suo debutto in panchina. Da allora gli ultras sono stati presenti solo nelle partite in trasferta. Ieri, invece, il ritorno in curva Nord solo per dar sfogo alla dura contestazione. Da segnalare nel settore ospiti la presenza di quasi 50 tifosi provenienti da Palermo che, nonostante la retrocessione anticipata, hanno deciso di seguire la squadra nell’ultima trasferta della stagione. (g.t.)
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