Ronaldo-Salah vale anche il Pallone d’Oro 

Assalto alla dittatura Real: Zidane punta al terzo trionfo di fila, il Liverpool vuole il trofeo che gli manca da 13 anni

KIEV (UCRAINA). La finale di Champions League è sempre un evento ma stasera (diretta tv su Canale alle 20,45) a Kiev metterà di fronte due veri miti del calcio, il Real Madrid e il Liverpool, 17 titoli complessivi in bacheca. Gli spagnoli di Zinedine Zidane sono a caccia di una storica terza vittoria di fila, sarebbe la 13ª, mentre i Reds guidati da Juergen Klopp vogliono tornare a sollevare la coppa dopo 13 anni. Cristiano Ronaldo e Mohamed Salah sono solo due delle tante stelle in campo, ma tanto brillanti da quasi oscurare le altre, che pure saranno decisive per spostare gli equilibri tra due squadre votate al gioco d'attacco, spettacolare. I due campioni sono anche in lizza per il Pallone d'Oro. Uno stimolo in più, se mai servisse. Il Real arriva da favorito, ma Zidane non ci sta: «È una finale, le possibilità sono al 50%, e se vogliamo dovremo fare qualcosa di straordinario». Il tecnico francese entrerebbe nella storia in caso di tripletta, e sa di avere tra le mani una macchina poderosa, perfettamente oliata e abituata a dare il meglio quando conta davvero. Poi c'è lui, CR7. «Uno», sottolinea il suo allenatore, «che vive per giocare queste partite». Il francese ha scelte da fare in attacco - al momento sembra che Bale sia favorito su Benzema per sostenere il bomber - e ammette che «questo è il momento più difficile per un allenatore, ma è una mia responsabilità. Anche chi va in panchina è importante». C'è tanto rispetto per il Liverpool arrivato a Kiev sulle ali di prestazioni straordinarie, e il suo collega Klopp - «Io migliore di lui? Forse da calciatore», scherza - e spiega che il suo obiettivo è «soffrire il meno possibile nella fasi di non possesso». Quella fase che vedrà attivo, e micidiale, sull'altro fonte il tridente Salah-Firmino-Mané, 86 gol in stagione. L'egiziano è lanciatissimo e il digiuno per il Ramadan non preoccupa Klopp. «È tutto ok», dice il tecnico tedesco, «io vedo Momo pieno di energia. Finora ha fatto una stagione incredibile. Nelle prossime dimostrerà se può ripetersi o meno, raggiungendo i livelli di Messi e Ronaldo».
Klopp è fiducioso e se si guarda indietro non può che averne conferma: «I giocatori hanno combattuto duramente per questo traguardo, meritano di essere qui. Ma non siamo solo un'ottima squadra. Questo club ha nel suo Dna il fatto che può davvero compiere grandi imprese. Nessuno si aspettava che fossimo qui, lo siamo perché siamo il Liverpool». Recuperati alcuni infortunati, anche se non tutti, i Reds dovrebbero schierarsi in formazione quasi tipo, ad eccezione di Oxlade-Chamberlain, sempre fuori causa. «La nostra panchina è la migliore che abbiamo avuto nelle ultime settimane, o mesi, siamo freschi, preparati al meglio», spiega Klopp che punterà sempre sul gioco ad alta velocità che ha messo in difficoltà tante altre squadre. «Non abbiamo la stessa qualità del Real, cercheremo di vincere ma avremo bisogno di fortuna», conclude. L'attesa a Kiev è spasmodica, ma non sono mancati problemi per i tifosi. Supporter del Liverpool sono stati aggrediti giovedì da hooligans locali, mentre molti altri, spagnoli e inglesi, non sono riusciti nemmeno ad arrivare nella capitale ucraina per problemi di trasporti o agli scali. Per non parlare dei prezzi degli alberghi, cresciuti a livelli astronomici. Una situazione che ha indotto il capitano del Real, Sergio Ramos, a criticare apertamente l'Uefa per la scelta della sede.
Angelo Caradonna