Bepi Pillon esulta a fine gara insieme al suo vice Emanuele Pesoli

LA POLEMICA

Sebastiani attacca Pillon, il dibattito esplode sui social 

Dalla richiesta di prevedere un “piano B” alle accuse mosse mercoledì sera. Tanti sostenitori del Pescara si schierano con l’allenatore: «Frasi inopportune» 

PESCARA. Dalla disposizione tattica alla mancanza di equilibrio, passando per l’utilizzo errato dei singoli. C’era di tutto nelle critiche mosse da Sebastiani a Pillon al termine della gara di mercoledì con il Palermo. Attacchi che hanno scatenato le reazioni dei tifosi del Pescara. In particolare, sui social network (anche sulla pagina Facebook del Centro) gli appassionati del Delfino hanno fatto sentire la loro voce schierandosi dalla parte dell’allenatore. L’intervento del presidente è parso ai più immotivato e, soprattutto, fuori luogo dopo una rimonta emozionante.
Così, dopo il triplice fischio si è parlato poco dell’impresa della squadra che è tornata al successo dopo un mese rimontando (dall’1-2 al 3-2) un avversario di elevata caratura tecnica e grande favorito di inizio stagione. La polemica ha invaso i siti Internet frequentati dai sostenitori pescaresi che hanno manifestato vicinanza al tecnico. «Pillon è un allenatore preparato e, soprattutto, un gran signore», ha scritto un tifoso riferendosi alla mancata replica del 63enne di Preganziol che ha incassato le critiche quasi in silenzio. C’è anche chi lo ha invitato ironicamente a sedersi in panchina al posto di Pillon, o chi gli ha ricordato che «il Pescara è inferiore ad almeno 5-6 squadre di B».
Eppure, le critiche di Sebastiani a Pillon non rappresentano una novità. I primi “richiami” ci sono stati lo scorso dicembre dopo la sconfitta in trasferta contro il Verona, quando il Delfino veniva da un periodo di appannamento. Nelle sette gare che hanno preceduto la sfida del Bentegodi, l’undici di Pillon aveva collezionato 8 punti. Il ko contro i gialloblù ha acuito la delusione del presidente che aveva suggerito a Pillon un cambio di strategia. «Serve un piano B. Il nostro allenatore deve essere pronto a cambiare perché ultimamente è mancato l’equilibrio tra le due fasi». Le successive vittorie contro Venezia e Salernitana avevano riportato il sereno, ma la tregua non è durata a lungo. Il 2019 si è aperto con due pareggi contro Cremonese e Livorno, poi è arrivata la disfatta con il Brescia (1-5). La settimana successiva Pillon ha deciso di cambiare scegliendo per la gara in trasferta a Foggia il 4-3-1-2 al posto del 4-3-3. Il pari allo Zaccheria, il blitz a Crotone e la vittoria col Padova hanno reso stabili i rapporti. Ma pochi giorni più tardi, al termine del match di Benevento, le nuove stilettate. «Dopo il gol del pari abbiamo pensato solo a difenderci. Avevo detto che a salvezza raggiunta potevamo divertirci, invece non è stato così». Poi il ko (1-4) di Cittadella e gli elogi alla squadra di Venturato. «Il Cittadella è organizzato, gioca bene e non smette mai di attaccare». Si è arrivati così alla gara in casa con il Cosenza e alla famosa frase: «Nel primo tempo mi sono addormentato. Vorrei che la squadra giocasse con più leggerezza». Infine, il duro attacco di due giorni fa.

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