Daniele Sebastiani, presidente del Pescara Calcio

Sebastiani e Iannascoli, duello davanti al gip

Ieri l'udienza di opposizione all'archiviazione della querela che l'ex ad presentò a seguito delle frasi del presidente del Pescara calcio sull’attentato incendiario di un anno fa

PESCARA. Ieri nuovo round in tribunale tra i due principali azionisti del Pescara. Da una parte l’azionista di maggioranza, Daniele Sebastiani, dall’altra l’ex ad e attuale socio di minoranza del club, Danilo Iannascoli, che l’anno scorso ha querelato il presidente per diffamazione. I fatti si collegano all’attentato incendiario subìto da Sebastiani nella notte tra il 6 e 7 febbraio 2017, quando alcuni giovani hanno raggiunto la sua abitazione, scavalcato il muro e incendiato la Jeep Suv e la Smart del presidente che erano parcheggiate in cortile.
Nei giorni successivi Sebastiani aveva rilasciato alcune dichiarazioni facendo intendere che la responsabilità del rogo fosse da attribuire a persone interessate ad acquistare la società. Secondo i legali di Iannascoli, Marco Sanvitale e Giovanni Di Bartolomeo, le parole del presidente biancazzurro hanno leso l’onorabilità e la reputazione del loro assistito che in quel periodo era intenzionato a rilevare l’intero pacchetto azionario del club. Così Iannascoli ha presentato la querela al tribunale di Pescara il 29 aprile del 2017, ma il pubblico ministero, Anna Benigni, ha chiesto al gip l’archiviazione in tempi record. La richiesta della Benigni, infatti, è stata depositata il 4 maggio 2017. In base alla ricostruzione del pm, in nessuna delle dichiarazioni pubbliche di Sebastiani c’è un riferimento a Iannascoli. Secondo la Benigni, i contenuti esposti dal presidente del Pescara sono generici e privi di riferimenti a soggetti individuati o individuabili. Toccherà al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, decidere se archiviare il procedimento accogliendo la tesi del pm, oppure rimettere gli atti a quest’ultimo per approfondire meglio la questione. Il gip potrebbe anche disporre un’ulteriore attività istruttoria. Ed è proprio questo il desiderio degli avvocati di Iannascoli che ieri si sono opposti alla richiesta di archiviazione presentata dal pm chiedendo di integrare l’indagine preliminare con altri atti istruttori (testimonianze, interviste, articoli di giornali). Il giudice Colantonio dovrebbe decidere entro due settimane.
La lunga serie di litigi. Sebastiani e Iannascoli sono entrati in rotta di collisione già nel 2015 per le note divergenze sulla gestione della società. Da allora, gli scontri tra i due sono diventati sempre più frequenti. Iannascoli aveva cercato di acquisire il pacchetto azionario del Pescara calcio, ma il presidente non ha ritenuto congrua l’offerta. Il botta e risposta dopo l’attentato incendiario a casa Sebastiani ha acuito la spaccatura: Iannascoli lo ha querelato e Sebastiani ha pensato a una controquerela. Non solo, a luglio dell’anno scorso, il tribunale dell’Aquila ha accolto l'istanza presentata dai legali dell’ex ad che avevano sospettato irregolarità nell’operato degli amministratori sulla gestione del club. In quei giorni il tribunale ha disposto una ispezione amministrativa, nominando come ispettore il commercialista Massimo Mancinelli che a breve comunicherà il risultato del suo lavoro.
(g.t)
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