Francesco Zampano, terzino, classe 1993

CALCIO SERIE B

Sebastiani: Pescara, mi piaci. Machin è un grande colpo 

Il presidente: «Abbiamo allestito un buon organico in sintonia con Pillon. Repetto dice che non si occupa di mercato? È stato preso per altri ruoli...»

PESCARA. Dopo Monachello e Antonucci, il Pescara aspetterà qualche giorno prima di piazzare altri colpi di mercato. In attacco dovrebbe andare via qualcuno (Cocco?) e poi si provvederà a prendere un altro centravanti. Gianluca Scamacca del Sassuolo ha serie chance di approdare in biancazzurro, mentre per Nenè (ex Bari) nelle ultime ore si è fatto sotto anche il Padova. Brugman e Zampano? I pezzi pregiati del Delfino potrebbero partire, ma solo per offerte allettanti. «Vogliamo tenerceli stretti», dice il presidente Daniele Sebastiani.

Bepi Pillon, il dt Giorgio Repetto e il presidente Daniele Sebastiani

«Se dovessero arrivare delle offerte? Io tratto solo per cifre congrue e, soprattutto, non negli ultimi giorni di mercato. Perché stiamo parlando di due titolari e, a pochi giorni dalla fine del mercato, sarà difficile reperire dei sostituti all’altezza». Il Pescara 2018-2019 è praticamente ultimato: «Il mercato è stato fatto in sintonia con le richieste tecniche dell’allenatore, che si è detto soddisfatto delle operazioni fatte», continua Sebastiani. «Secondo me abbiamo fatto un buon mercato e la rosa è stata ben puntellata con innesti importanti», continua il presidente, che punta ai play off per il prossimo campionato. «Ora toccherà al campo dare il giudizio. Secondo me la squadra è buona, come lo era l’anno scorso, ma, poi, sappiamo tutti come è andata finire la scorsa stagione», con una salvezza centrata all’ultimo respiro, nonostante gli obiettivi fossero diversi. Tra le operazioni fatte, per il massimo dirigente biancazzurro la migliore è stata Josè Machin, il centrocampista prelevato dalla Roma per 800mila euro. «È un giocatore che in B fa la differenza ed è un vero lusso. Machin l’avrei potuto rivendere subito per 4-5 milioni, ma sono certo, che, con un'altra stagione in B, varrà molto di più». L’unico giovane prelevato a titolo definitivo, mentre gli altri sono stati presi in prestito, ma Sebastiani spiega il motivo di tale scelta. «I giovani bravi, per una società come la nostra, sono difficili da prendere a titolo definitivo. Quindi, bisogna ingaggiarli in prestito con dei bonus di valorizzazione. È impossibile pensare che l’Atalanta, per esempio, ti ceda Capone o Melegoni. Quindi, per averli, possiamo fare solo operazioni in prestito con diritto di riscatto. La storia dei questa società, poi, dice che sui giovani ha sempre avuto fiuto. Tranne Vukusic, sui giovani ci abbiamo sempre visto lungo. Guardate dove è andato Perin (alla Juve, ndr), per esempio». Giovani in prestito, però, che non piacciono al direttore Giorgio Repetto, che qualche giorno fa ha espresso le proprie perplessità. «Le strategie di mercato non le decide il direttore sportivo, ma la società», ha precisato il dirigente, che replica così alle parole di Repetto, che lunedì, al Centro, aveva detto “Il mercato non lo faccio io, ma il ds Leone e Sebastiani”. «Giorgio ha detto la verità. Lui non fa il mercato e l’abbiamo preso perché è un valore aggiunto come direttore tecnico per lavorare vicino alla squadra. Però, quando sono stati ingaggiato i giocatori», continua Sebastiani riferendosi a quelli arrivati a titolo definitivo, «lui è sempre stato presente, visto che, oltre a Memushaj e Scognamiglio, anche Del Grosso è un suo vecchio pallino».
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