Sebastiani: sto lavorando per cedere la società

Il presidente infastidito dai cori offensivi: «Si sta passando ogni limite» E Zeman (contestato anche lui) lo difende: «La squadra non l’ha fatta lui»

PESCARA. Alla fine ha deciso di presentarsi in sala stampa. Daniele Sebastiani, offeso ripetutamente dai tifosi della Nord, non ha digerito i pesanti cori che gli ultrà biancazzurri gli hanno riservato nel secondo tempo. «Accetto le critiche», afferma il presidente del Pescara, «ma quando vengo offeso a livello personale non mi sta bene più. Non è giusto, né corretto, assistere a contestazioni strumentali come accade al sottoscritto. Io qui ho messo tanto impegno, soldi e ho tolto tempo alla mia famiglia. Stavolta sono stati oltrepassati i imiti. Comunque, sono tranquillo perché sto lavorando verso una direzione che mi porterà a lasciare il Pescara». Zdenek Zeman l’ha difeso dicendo che i giocatori non sono stati scelti da Sebastiani. «Non sono abituato a scaricare chi lavora con me. Io non faccio le squadre, non le ho mai fatte, però quando si sbaglia sono anch’io responsabile». Il futuro è tutto da scrivere. «Sto provando a trovare una via d’uscita. Se i tifosi non mi vogliono posso togliere il disturbo, ho sempre detto che ho un mio lavoro e fare il presidente non mi crea guadagni». Poi un commento sulle voci secondo le quali una cordata formata da Danilo Iannascoli, Peppe De Cecco e Antonio Oliveri sarebbe intenzionata a rilevare le sue quote. «Magari! Sarei felice di lasciare la società a loro il club. Purtroppo De Cecco ha minacciato di querelare chi pronuncia il suo nome su questo argomento, mentre Oliveri mi ha detto di non essere affatto interessato a comprare il Pescara. Comunque, se non dovessero esserci sviluppi andremo avanti cercando di costruire una rosa competitiva, come abbiamo sempre fatto in serie B». I pescaresi salutano la serie A con tanta amarezza. «Dobbiamo fare il mea culpa tutti insieme, al di là dei rigori sbagliati e delle varie recriminazioni. Ci è mancato il carattere, forse ci siamo sentiti troppo belli all’inizio, ma la serie A è un campionato molto più impegnativo della B». Zdenek Zeman incassa con la solita eleganza le critiche dei tifosi che lo hanno invitato a tornarsene a Roma. «Mi aspettavo di peggio. E’ normale che ci siano contestazioni quando una squadra vince solo due partite in tutto il campionato. Però quando si esagera si va fuori dalle righe». In ogni caso il boemo non è preoccupato dal clima di veleni che potrebbe rappresentare un’insidia in più in vista della prossima stagione. «Mi aspettavo di peggio dopo un ruolino così deludente. Le critiche sono legittime, però ho sentito tante parole nei confronti del presidente che secondo me non ha alcuna responsabilità. Le colpe non sono di Sebastiani perché la squadra non l’ha fatta lui. Chi l’ha costruita? Passiamo alla prossima domanda…».
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