tennis, gli internazionali

Sousa trionfa a Francavilla, Giannessi si arrende in 2 set 

Il 28enne portoghese si aggiudica l’Atp Challenger. L’azzurro paga i problemi fisici: «Complimenti al mio avversario, mi dispiace per il pubblico che è stato stupendo»

FRANCAVILLA. È portoghese il primo nome da iscrivere nell'albo d'oro degli Internazionali d'Abruzzo. Pedro Sousa, numero 219 nella classifica Atp, vince la prima edizione del Callengher di Francavilla. Successo meritato quello di Sousa, autore di una settimana praticamente perfetta, in cui ha lasciato solo le briciole agli avversari. Un solo set perso in quattro incontri disputati, davvero impressionante. È lui a mettere le mani sul torneo (montepremi da 50.000 dollari), conquistato in una finale giocata con forza ed intelligenza.
Nulla da fare per Alessandro Giannessi, stoico in questi giorni abruzzesi. Arrivato non al top della forma per un guaio muscolare, il ragazzo di La Spezia è stato costretto dai suoi avversari a far ricorso al terzo set in più di una circostanza. Senza dimenticare la maratona dei quarti di finale con lo spagnolo Hidalgo. Questo il numerosissimo pubblico di Francavilla l'ha capito, tanto da sottolinearlo con una lunga serie di applausi rivolti al tennista che meno di un mese fa ha fatto il suo debutto nell'Italdavis di Corrado Barazzutti. Un pubblico presente sulle tribune dello Sporting Club già prima delle 15, tanto che la totale assenza di spazi vuoti costringe gli organizzatori a dichiarare il sold out anticipato. La presentazione degli atleti e le note dell'Inno di Mameli introducono i due tennisti alla sfida, quindi arriva il momento di fare sul serio. I primi due giochi passano indenni, ma al terzo game arriva la prima svolta. Sousa risponde bene, brekka l'avversario e si issa al comando della gara. Giannessi tenta l'immediata reazione, invano. Anzi, sul 5-3 in suo favore, Sousa regge la battuta di Giannessi, conquista il set point e lo trasforma nel primo punto della sfida. Al rientro in campo il pubblico, molto caloroso, chiede una risposta a Giannessi. Lui la offre nel terzo gioco, rubando per la prima volta il servizio al portoghese. Che peró ha il merito di non scomporsi, continuare con il suo tennis, fatto di potenza e precisione, fino ad arrivare al break restituito all'avversario nell'ottavo gioco. Siamo 4-4 e Sousa è di nuovo a galla. Giannessi si butta a terra, una prima volta. La seconda sarà più pesante. Perchè sul 5 pari è ancora l'italiano ad avere per quattro volte la palla break, ma Sousa neutralizza e tiene il servizio. Giannessi, provato, chiede di ricevere le cure mediche. Il giudice di gara acconsente, sospendendo la partita per cinque minuti. Si prosegue punto a punto, e il tie break è la logica conseguenza di un secondo set giocato alla pari. Ancora una volta peró, Sousa ne ha di più, non concede mai il servizio e lo ruba in apertura. Sul 6-3 ecco il colpo che vale gioco, partita e incontro, arrivato sotto rete dopo l'ultimo disperato tentativo di Giannessi. L'ovazione degli spettatori accompagna la sobria esultanza del portoghese. A 28 anni si tratta del primo Challeger della carriera. Il sindaco di Francavilla Luciani e l'assessore regionale Paolucci premiano sulla terra rossa del Centrale i tennisti, insieme ad arbitri, giudici di linea e raccattapalle, con l'impegno di tutti a tornare qui l'anno prossimo. A partire proprio da Giannessi: «Come prima cosa voglio ringraziare tutto lo staff per l'accoglienza ricevuta e l'organizzazione. Sono stato davvero molto bene. Il pubblico è stato stupendo, ci ha accompagnato durante tutta la settimana con partecipazione e calore. Giocare una finale davanti a così tanta gente è una forte emozione». E sulla gara: «Faccio i complimenti a Sousa che ha vinto con merito il Challenger. Io ce l'ho messa tutta, ma non è bastato. Purtroppo ho dei problemini fisici che mi porto dietro da un po' di tempo, spero di risolverli in fretta». E lascia con una promessa: «Ci vediamo l'anno prossimo». Disteso e felice Sousa: «Ho dovuto giocare il mio miglior tennis per avere la meglio di Giannessi. È stata una settimana molto positiva in cui ho concesso poco agli avversari. Oggi ho perso una sola volta il servizio, penso che questa sia stata la chiave della finale. Soprattutto nel tie break decisivo, non ho sbagliato nulla». Poi anche lui si aggiunge al coro di consensi alla manifestazione: «Gente disponibile, location accogliente, tanto pubblico e buon cibo. Credo che il torneo possa guardare con ottimismo al futuro. Magari ci rivedremo». Tutte note positive, così come la raccolta fondi destinata all'Airc. Una donazione di 10 euro per volare a Wimbledon. Il fortunato si chiama Silvano D'Emilio, atteso il prossimo 3 luglio all'apertura del torneo di tennis più prestigioso al mondo.
Adriano De Stephanis
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