Spalletti: «Siamo obbligati a vincere»

«La Nazionale? Un onore al quale pensare ma non ora. Per l'oggi c'è un solo nome quello di Ancelotti». Che però, secondo il suo ex procuratore, sarebbe orientato a rifiutare l'offerta. Testa e cuore...

«La Nazionale? Un onore al quale pensare ma non ora. Per l'oggi c'è un solo nome quello di Ancelotti». Che però, secondo il suo ex procuratore, sarebbe orientato a rifiutare l'offerta. Testa e cuore di Luciano Spalletti sono entrambi all'Inter che oggi affronta l'Atalanta di Gasperini con l'obbligo di vincere per restare nella scia del Napoli ma coltivando qualche ambizione segreta. Non è una partita trappola, i bergamaschi sono fortissimi e non bisogna tradire l’amore dei nostri tifosi. È il pensiero di Spalletti che - in conferenza stampa - maniche corte e grande carica - è apparso di buon umore e soddisfatto di una squadra che non sente il bisogno del pugno di ferro. Il tecnico conferma gli undici che hanno vinto il derby di Milano. «Dobbiamo assolutamente portare a casa la vittoria - dice Spalletti - non possiamo regalare punti perché le altre vanno davvero forte. Quella con l'Atalanta non è una partita trappola. Sappiamo che è una squadra di alto livello. E non possiamo tradire i 60mila tifosi che vengono ad ogni partita». Spalletti pretende massima concentrazione, anche dagli azzurri reduci dal flop contro la Svezia. «Non stendiamo nessun tappeto alle giustificazioni. Se c'è qualche giocatore che è rimasto turbato dalla mancata qualificazione ai Mondiale per noi sarebbe un danno». Tutti convocati, anche Icardi che ha risolto il problema al ginocchio.