Pescara

Tecnica e personalità, ecco Kanoutè. E se il Delfino avesse trovato il regista?

Proietti è infortunato, Brugman e Carraro non convincono Zeman e l'ex juventino si candida per un posto da titolare

PESCARA. Tra i due litiganti il terzo gode? È possibile. Alla vigilia del match con la Cremonese il dubbio di Zdenek Zeman riguardava la scelta del play maker. Il ballottaggio era tra Gaston Brugman e Marco Carraro. Alla fine il boemo ha optato per l’uruguaiano, nonostante il tecnico lo reputi più utile in posizione di mezzala. Poi, nel secondo tempo, la mossa inattesa di dare spazio Franck Kanoutè.
Il 18enne senegalese si è piazzato davanti alla difesa con Brugman spostato più a sinistra e il Delfino ha cominciato a macinare gioco. Grande forza fisica e piedi educati, nella mezz’ora o poco più in cui è rimasto in campo, Kanoutè ha mostrato le sue qualità dando equilibrio al Pescara che dal suo ingresso in poi ha cambiato volto. E a pochi secondi dal termine l’ex juventino ha sfiorato anche il gol della possibile vittoria con quel calcio di punizione deviato in calcio d’angolo dal portiere grigiorosso Ujkani. Dunque, tra lui, Brugman e Carraro, alla fine Zeman potrebbe scegliere lui come interprete del ruolo di regista. Ovviamente, in rosa c’è ancora il quarto litigante, Mattia Proietti, che però ne avrà ancora per un mese prima di riassaporare il profumo dell’erba.
Nel frattempo, Kanoutè si candida per un posto da titolare in vista della prossima trasferta a Carpi. Quasi una sfida da ex per il baby africano che due anni fa era ad un passo dalla firma con il club emiliano.
Franck, infatti, arriva in Italia alla fine del 2014. Fa tappa in una casa famiglia in Toscana e dopo qualche mese comincia ad allenarsi con i dilettanti del Pietrasanta guidati da Cristiano Zanetti, ex centrocampista di Roma, Inter e Juventus e attuale allenatore della Massese. Qui lo nota Luca Diddi, responsabile dell’Academy del Carpi per la Toscana, che ad agosto 2015 lo porta in Emilia per un provino. Ma il Carpi non è l’unica squadra che segue il centrocampista senegalese. Ci sono anche il Torino e, soprattutto, il Napoli, che due mesi prima aveva ingaggiato l’ex direttore sportivo degli emiliani Cristiano Giuntoli, decide di testare le qualità di Franck. Qualche settimana con la Primavera del Napoli di Giampaolo Saurini e un paio in prima squadra con Maurizio Sarri. Ma tesserare il minorenne è una corsa ad ostacoli. Così, passano giorni, mesi e un’altra squadra approfitta della situazione. Si tratta della Juventusa che lo fa firmare quando compie 18 anni: il 13 dicembre del 2016. Quattro giorno dopo il suo ex allenatore, Fabio Grosso, lo fa esordire contro la Primavera del Pescara. Il resto è storia recente con il passaggio al Delfino (insieme a Mancini e Camilleri) nell’embito della cessione di Delli Carri e Del Sole.(g.t.)
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