Il capitano del Teramo Speranza

SERIE C

Teramo, ecco la Samb: Speranza e Di Renzo le mosse di Zichella 

Attesi 2.000 spettatori, il capitano e la punta al debutto. Torna a parlare l’ex Asta: «Non sono tornato per dignità»

TERAMO. Ci sarà una bella cornice di pubblico per il debutto casalingo del Teramo. Si supereranno i 2mila spettatori (1.887 i biglietti staccati in prevendita fino alle 19 di ieri, di cui 664 nel settore ospiti) per il "quasi derby" contro la Sambenedettese in programma al Bonolis alle 18,30. È la sfida tra due squadre che hanno perso all'esordio in campionato, perciò la posta in palio è già alta per entrambe. Il match di oggi, tra l'altro, inaugura il tour de force delle tre partite in sette giorni, con il Diavolo di scena mercoledì a Imola e poi domenica, a Piano d'Accio, contro il Gubbio. «La spinta del nostro pubblico sarà fondamentale», ha detto alla vigilia il tecnico Giovanni Zichella, «c'è tanta voglia di riscattare la sconfitta di Bolzano. Affrontiamo una squadra organizzata, che sa sempre cosa fare e che potrebbe presentarsi qui con un modulo diverso dal solito. Noi siamo pronti a fronteggiare ogni strategia tattica della Samb, ma non cambieremo il 4-3-3, sistema di gioco sul quale stiamo lavorando dal 18 luglio. Spero possa essere la gara di Piccioni, che è di San Benedetto e ha giocato lì qualche anno fa, ma da lui mi aspetto sempre il massimo in ogni partita». Speranza e Di Renzo si apprestano a debuttare dal primo minuto; Fiordaliso, De Grazia e Zecca, candidati alla panchina, scalpitano per avere una chance. Non convocato Fratangelo. Nella Sambenedettese c'è il rebus del modulo (4-3-3 o 3-5-2): in ogni caso l'ex Ilari dovrebbe partire tra i titolari in mediana. A sinistra, tra i rossoblù, c'è un altro ex del Teramo, il terzino Cecchini. Quella di oggi è la gara numero 22, in casa dei biancorossi, tra campionato e coppa Italia: il bilancio complessivo è di 6 vittorie del Teramo, 6 della Samb e 9 pareggi.
Parla Asta. Lo scorso anno, al Bonolis, finì 2-0 per la Sambenedettese. Sulla panchina del Teramo c'era Antonino Asta, che attraverso Toronews.net ha parlato della sua carriera e, per la prima volta, di come è finita la sua avventura in biancorosso otto mesi fa. «Il mio destino», ha detto il tecnico di origini siciliane, «è quello di non seguire un percorso lineare, ma di dover prendere la via più lunga. Mi è successo così da calciatore e lo stesso mi sta succedendo da allenatore. Con il Teramo puntavamo a salvarci, eravamo tranquillamente in tabella di marcia e poi a gennaio arriva l'esonero. Mi richiamano per l'ultima giornata dicendomi "abbiamo sbagliato mister, ci devi salvare tu, torna per fare gli ultimi tre punti". Non sono andato, rimettendoci anche tanti soldi (era sotto contratto, ndc). Ma io ho una dignità. Adesso aspetto una nuova opportunità in panchina. Purtroppo nel calcio attuale non contano più i risultati o gli obiettivi d'inizio stagione, ma i rapporti. Nella mia vita nessuno mi ha regalato nulla».
Gaetano Lombardino
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